Redazione di Operai Contro,
le bische dei padroni sono andate male.
I giocatori hanno paura, temono la guerra
Le tensioni fra Russia e Ucraina scuotono Piazza Affari che termina con il peggiori risultato tra i listini del Vecchio Continente (Ftse Mib -3,34%), dopo Francoforte (-3,44%), sui timori per l’impatto sulle aziende quotate di un’escalation della crisi.
Fanno un capitombolo Buzzi Unicem (-8,08%) e Unicredit (-6,16%) entrambe presenti in Ucraina, ma la giornata fa scattare anche le prese di beneficio su società lontane dalla crisi come UnipolSai (-6,13%), Ubi (-5,01%), Bper (-4,5%) e Intesa (-4,01%) che ha lasciato Kiev a gennaio vendendo Pravex.
Fanno meno peggio del listino titoli dell’energia come Eni (-2,06%) grazie al rialzo del prezzo del petrolio mentre soffrono altri gruppi presenti in Russia come Pirelli (-3,89%) e, tra i titoli minori, Indesit (-4,44%), Saras (-7,03%) per i timori di eventuali sanzioni usa contro Mosca.
Contengono invece le perdite i titoli del lusso Tod’s (-1,37%) e Ferragamo (-3,28%). Limita i danni anche Fiat (-2,31%) che ha diffuso i dati sulle vendite a febbraio. In attesa dell’esito delle trattative di Sorgenia con le banche infine soffre Cir (-3,51%).
Lo spread tra i Btp e il Bund chiude in rialzo a 190 punti base dai 185 della chiusura di venerdì. Il rendimento del decennale italiano è 3,45%. Il differenziale tra il titolo tedesco a 10 anni e i Bonos spagnoli è a 195 punti con un tasso al 3,49%.
Borsa Mosca chiude in calo del 10,8% – L’indice Micex della borsa di Mosca chiude in calo del 10,8% a 1.288,81 punti sui timori di un’escalation della crisi in Ucraina.
Oro: in netto rialzo con crisi Ucraina a 1.344,87 dollari – Oro in netto rialzo sui mercati asiatici sui timori della crisi in Ucraina. Il metallo giallo quota 1.344,87 dollari in Asia con un balzo dell’1,4%.
Petrolio: apre in rialzo a Ny a 104,69 dollari – Il petrolio apre in rialzo a New York, dove le quotazioni salgono dello 2,05% a 104,69 dollari al barile.
Asia scivola, effetto Ucraina, Tokyo -1,27% – Avvio di settimana in rosso per le Borse di Asia e Pacifico, con l’intensificarsi delle tensioni tra Russia e Ucraina sulla Crimea. Dollaro e yen si sono rivalutati rispetto alle altre valute, a partire dal rublo, mentre salgono le quotazioni di oro, petrolio e grano. Negativi i futures sull’Europa e su Wall Street. Giù Tokyo (-1,27%) ed Hong Kong (-1,48%), ancora aperta insieme a Shanghai (+0,92%) e Mumbai -0,48%). Segno meno per Taiwan (-0,44%), Seul (-0,77%) e Sidney (-0,38%). Sotto pressione a Tokyo i grandi esportatori da Astellas Pharma (-4,78%) ad Alps Electric (-3,89%), Ngk Insulators (-3,82%) e Nec Corporation (-3,79%). Difficoltà ad Hong Kong per gli immobiliari China Overseas land (-4,08%) e China Resources (-3,19%), insieme all’assicurativo China Life (-3,3%). Bene a Sidney gli estrattivo-minerari Beadell (+10,53%), Northern Star (+6,96%) e Newcrest (+5,73%) favoriti dai metalli preziosi. Il calo dei metalli di base ha penalizzato invece Bhp Billiton (-2,55%), Fortesque Metals (-1,65%) e Rio Tinto (-1,57%), dopo il taglio di Citigroup a ‘neutral’ sulle prospettive per il ferro.
Un osservatore
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