Redazione di Operai Contro,
la terza guerra mondiale avanza.
Scontri tra sostenitori di Mosca e quelli di Kiev sono scoppiati a Sebastopoli, in Crimea, durante un raduno per il bicentenario della nascita del poeta ucraino Taras Shevchenko, uno dei simboli dell’indipendenza del Paese. “E’ la nostra terra, non ne cederemo un centimetro. Che la Russia e il suo presidente lo sappiano”, ha annunciato il premier ucraino, Arseni Iatseniuk, parlando dell’occupazione militare russa nella penisola.
Intanto in un villaggio tartaro non lontano dalla capitale della Crimea, Simferopoli, manifestano centinaia di dimostranti pro Kiev, tra i quali soprattutto donne e bambini. “No alla guerra“, è lo slogan che scandiscono i manifestanti suonando i clacson delle auto. Mentre migliaia di persone, quasi 5mila, assiepano piazza Lenin nella città. Sul palco canta il coro della flotta russa del Mar Nero, mentre nella piazza è un tripudio di bandiere russe della Crimea e anche di Cuba.
“A Mosca stanno solo aspettando il nostro sì” all’adesione alla Federazione Russa, ha detto il premier filorusso della Crimea, Serghiei Aksionov, alle migliaia di dimostranti filorussi radunati nella capitale della regione che il 16 marzo voterà la secessione da Kiev, annunciando che “questa è la primavera della Crimea”. Le forze militari russe, nel frattempo, hanno preso il controllo di un posto di guardia al confine ucraino nella crimea occidentale.
Borghesi Ucraini, russi e occidentali si preparano a mandare milioni di giovani perché diventino carne da macello
No alla guerra dei padroni
Si alla guerra ai padroni
Un osservatore
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