Redazione di OperaiContro,
il conflitto nel settore della logistica si estende a macchia d’olio.
Gli operai nei capannoni delle merci sono sempre più simili ai
braccianti nelle campagne del Mezzogiorno.
L’attenzione si concentra in questo periodo sul gruppo CARREFOUR che ha
avviato un massiccio piano di licenziamenti a livello internazionale.
Scioperi si stanno già verificando o sono in previsione nei prossimi
giorni in Francia, Egitto e Tunisia. In Italia le agitazioni degli
operai dipendenti delle cooperative che hanno in gestione i magazzini
CARREFOUR si sono già estese oltre il milanese, toccando anche gli hub
di Cameri (Novara) Santa Cristina (Pavia) e Pieve Emanuele (Milano).
Lunedì 10 dalle 5.30 della mattina alcuni dei 30 operai licenziati più
sostenitori si sono trovati davanti ai cancelli dell’hub di Pieve
Emanuele; allertati già da venerdì, i padroni hanno anticipato
l’ingresso dei dipendenti di un’ora, dalle 6 alle 5, facendoli entrare
insieme ai camionisti che consegnano le bolle di spedizione in partenza.
In contemporanea, schierate guardie armate della OMNIA SECURA e due
macchine di carabinieri. Poco male, ce ne siamo aprofittati per un
sopralluogo ed un’assemblea generale con gli interessati.
In contemporanea, agitazione interna presso l’hub di Santa Cristina,
perfettamente autonomo ed autogestito da operai combattivi, quasi tutti
iscritti S.I. COBAS , e di Cameri.
Ne consegue un coordinamento di lotta contro la multinazionale francese
ed il solito sistema di “scatole cinesi” di cooperative in appalto.
A presto per nuovi aggiornamenti, saluti Operai da Pavia
M.L.
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