Redazione di Operai contro
Operai, i politicanti piccolo-borghesi giocano a fare i “sinistri alla moda” mentre gli operai fanno la fame e vengono schiacciati dentro e fuori le fabbriche. Ampio è, in Italia, il panorama che comprende tali politicanti malati di protagonismo, opportunismo, arrivismo, ipocrisia e dabbenaggine.
Alcuni di questi, raccolti in associazioni e movimenti di vario tipo, singoli cittadini e iscritti a Sinistra ecologia e libertà e Rifondazione comunista, hanno promosso e animato una lista “di cittadinanza unitaria e di sinistra” che candiderà, alle elezioni europee del 25 maggio, il segretario del maggiore partito della sinistra greca, Alexis Tsipras, come presidente della Commissione europea. La lista è stata promossa con un appello lanciato da Andrea Camilleri, Paolo Flores d’Arcais, Luciano Gallino, Marco Revelli, Barbara Spinelli e Guido Viale.
Lo slogan della lista è quello che ripetono da decenni: “Contro l’Europa delle banche. Per l’Europa dei popoli. Recuperiamo la dimensione dell’Europa come opportunità”.
Ma quale Europa delle banche! L’Unione europea, l’Europa unita, è l’unione delle potenze capitalistiche europee per, insieme, dominare sul mercato mondiale e schiacciare le lotte operaie e popolari sul suolo europeo. E le banche sono soltanto un tassello di questo mosaico imperialistico che la borghesia europea sta costruendo da 70 anni. Questa è l’Europa e non altra! Chi reclama ancora un’Europa dei popoli è un falso, un opportunista della peggior specie.
Esattamente come Alexis Tsipras, che durante gli scioperi generali e le lotte operaie e popolari del 2012 e 2013 in Grecia contro i padroni greci ed europei, scatenò una “dura di comodo” opposizione parolaia contro l’Unione europea. Stava semplicemente lavorando alla propria campagna elettorale per le future elezioni europee.
Gli operai, i proletari greci vengono schiacciati e ridotti alla fame dai padroni greci ed europei e invece questi imbecilli italiani vanno a letto con Tsipras e i loro omologhi greci e rivendicano l’Europa come un’opportunità. L’unica vera opportunità la dà a essi l’Europa: andare a occupare un posto al parlamento europeo e vivere alle spalle, questo sì, dei popoli europei che lavoreranno per mantenere questi parassiti e i loro portaborse per cinque anni.
Operai, guardiamoci e liberiamoci da questi falsi amici.
Lenin li chiamava “i nemici del popolo”.
SPARTACUS
Dici bene Spartacus, pensa che io vivo in un triangolo di terra lombarda che appartiene alla Confederazione Svizzera (il Cantone Ticino) dove questi “sinistri” sono come il prezzemolo, li trovi dappertutto. Prendono quotidianamente legnate dalla destra più impresentabile (Lega), contano come il due di briscola a livello decisionale e, imperterriti, continuano a blaterare le solite bischerate: democrazia, trasparenza, diritti paritetici, pace sociale e salvaguardia del ceto medio dalla proletarizzazione. Ancora nessuno li ha presi a pedate nel culo perché gli operai( in gran parte pendolari dalle provincie di Como e Varese) vengono per guadagnare, mica per lottare e perché se parli di lotta di classe, da queste parti, credono che sia una possibile… nuova disciplina olimpica. Ma, senza peccare di ottimismo, qualche segnale incoraggiante fa timidamente capolino. Certo, con i tempi che corrono, non è che sia granché ma è sempre qualcosa nel buio pesto che questi figuri hanno contribuito non poco a regalarci.