La posizione espressa nell’articolo forse piacerà a Putin, all’esercito russo che ha raso al suolo Grozny, non piacerà agli attivisti operai dei sindacati indipendenti che in Russia vengono messi in galera. E se ti fai abbagliare dai ricordi, la città di Leningrado ha cambiato nome grazie a Putin: San Pietrogrado l’hanno chiamata, per dimenticare il passato. Non è il caso che ci facciamo trascinare in questo scontro fra banditi per dividersi il bottino, in fondo fra padroni russi e americani ci sono interessi economici forti, e la stessa Ucraina verrà sacrificata per i loro interessi, la Crimea, al di la delle dichiarazioni formali è già stata ceduta ai padroni russi, con il consenso di USA e UE. La borghesia ucraina, al potere in questo momento, è quella meno forte, è andata al governo appoggiandosi su piazza Maidan, a piazza Maidan c’era una piccola borghesia che naturalmente produce il settore di destra, nazista, ma anche una piccola borghesia che vuole uno stato senza corruzione, la fine dell’oligarchia, dei grandi borghesi collegati ai padroni russi. In mezzo alla rivoluzione c’erano anche operai, disoccupati, che sono andati all’assalto pagando di persona. Noi stiamo con questi ultimi e solo loro potranno vedersela con il loro governo, con i nazisti, con la Tymosenko, hanno fatto esperienza in piazza Maidan, gli servirà nei prossimi mesi.
A meno che, assieme a Giulietto Chiesa non si intenda che lo Zar di Russia e il suo sostenitore Berlusconi sono i baluardi dell’antinazismo odierno, ma allora si è preso fischi per fiaschi.
Un operaio della INNSE
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