CARREFOUR sta procedendo ad una serie di licenziamenti a tappeto a livello internazionale, pari al 30% della forza lavoro attualmente impiegata, scatenando agitazioni e scioperi. Piange la crisi e macina profitti (1,23 miliardi di euro di utile netto nel 2012, 1,26 nel 2013), a fronte di un calo generalizzato dei consumi
CARREFOUR APPALTA IL LAVORO A COOPERATIVE CHE SFRUTTANO I
LAVORATORI!!
Ciò succede nei magazzini, dove le procedure di cacciata degli operai avvengono in maniera più silente, nei cambi di appalto, grazie al caporalato legalizzato delle cooperative di facchinaggio ed al totale disinteresse del committente CARREFOUR.
A Pieve Emanuele (MI), dove già quattro anni fa la micidiale accoppiata CARREFOUR – COOPERATIVE aveva tentato il licenziamento di 62 operai (poi riassunti dopo sei mesi di lotta), 25 operai del consorzio GECO (fatturato del triennio 2010-12 quasi triplicato) sono stati estromessi illecitamente dai magazzini con un accordo capestro al cambio d’appalto e conferiti ad un’altra cooperativa (NEW SERVICES, sempre consorziata GECO) per essere impiegati in part-time notturni nei punti vendita e con il proprio salario dimezzato. I 101 colleghi rimasti nel magazzino di Pieve Emanuele lavorano attualmente per 12- 13 ore al giorno con un vertiginoso aumento dei carichi di lavoro e senza neanche potere più godere dei primi tre giorni di malattia retribuiti, grazie agli accordi della triade CGIL-CISL-UIL.
L’arroganza padronale non si arresta neanche di fronte alle istituzioni: lo scorso 1 aprile CARREFOUR e GECO hanno disertato la convocazione fatta pervenire dal prefetto di Milano, ottenuta dal S.I. COBAS dopo 36 ore consecutive di presidio degli operai e dei sostenitori/trici davanti ai cancelli dei magazzini di Pieve Emanuele.
NON ESSERE COMPLICE DI CHI SFRUTTA I LAVORATORI !
SOSTIENI LA LOTTA DEI FACCHINI DI PIEVE EMANUELE !
NON COMPRARE MERCI NEI PUNTI VENDITA
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