Egregio Direttore, Renzi tenta di catturare voti col biberon degli 80 (?) euro in busta paga.
Certo non era mai successo (fermo restando che devono ancora arrivare), che 80 (?) euro entrassero in busta paga , per lo più non scaglionate. Se un governo è arrivato a farlo, è la controprova che una casta sindacale s’è venduta di più di quanto i padroni la volesse comprare.
Un sindacalismo compromesso che, molto prima della crisi ha sacrificato il salario in nome della difesa del posto di lavoro. In questo modo non ha difeso ne’ l’uno ne’ l’altro, favorendo solo la spirale della concorrenza al ribasso della condizione operaia, che oggi abbiamo sotto gli occhi: licenziamenti, disoccupazione, precarietà e salari al palo. Salari che Renzi pretende di ossigenare con 80 euro, aspettandosi in cambio il voto degli elettori.
Non votare a maggio però non basta. Serve un impegno per un sindacalismo operaio a cominciare dalle fabbriche. La lettera ospitata ieri da questo giornale: “Rapporto dal congresso della Fiom”, ribadisce lo stato in cui si trova questo sindacato. Un sindacalismo operaio è possibile solo con gli operai che in fabbrica, diventino protagonisti e partecipi di una linea e di una lotta di resistenza per i propri interessi, contro i padroni e il loro governo. Sarà banale ribadirlo, ma penso non faccia male.
Saluti Oxervator
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