Redazione di Operai Contro,
i grandi: USA, Russia, Comunità Europea e Kiev si sono incontrati a Ginevra per spegnere il focolare della terza guerra mondiale in Ucraina.
Ma il patto di Ginevra è fallito
Si deve influenzare Kiev per prevenire lo spargimento di sangue e per attuare gli impegni presi a Ginevra: lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov al segretario di Stato Usa John Kerry.
Risale, dunque, la tensione legata alla crisi ucraina per lo stallo dell’accordo di Ginevra e le reciproche contestazioni tra la Russia e l’Occidente sulla sua mancata applicazione.
Oggi Mosca ha accusato Kiev di “violare grossolanamente” l’intesa, poche ore prima dell’ arrivo nella capitale ucraina del vicepresidente Usa Joe Biden, che domani incontrera’ il presidente ad interim Oleksandr Turcinov e il premier Arseni Iatseniuk.
”Le autorita’ di Kiev non stanno facendo nulla, neppure alzando un dito, per eliminare le cause di questa crisi profonda”, ha denunciato il capo della diplomazia russa Serghiei Lavrov, accusando il governo ucraino di fare ”passi in grossolana violazione degli accordi di Ginevra”, in particolare della prima clausola, che invita a prevenire qualsiasi forma di violenza. Il ministro degli esteri si riferisce alla sparatoria di ieri ad un posto di blocco vicino a Sloviansk, nella regione ucraina orientale di Donetsk, dove sono morte da 3 a 5 persone, nel bel mezzo della tregua pasquale offerta da Kiev.
Da parte sua, il leader del Cremlino Vladimir Putin ha promulgato la legge che rende più facile e veloce ottenere la cittadinanza per i madrelingua russi i cui ascendenti diretti vivono o abbiano vissuto in Russia o in un territorio che faceva parte dell’impero russo o dell’Urss. La legge riduce i tempi e le difficoltà dell’iter, stabilendo che ogni richiesta deve essere valutata entro tre mesi.
Intanto è arrivato a Kiev il vice presidente Usa Joe Biden. Lo riportano i media locali. Biden dovrebbe trattenersi in Ucraina per un paio di giorni e incontrare il presidente ucraino ad interim Oleksandr Turcinov e il premier Arseni Iatseniuk.
Mentre domani sarà a Kiev Mario Mauro in veste di parlamentare per incontrare esponenti politici e della società civile ucraina. “È assurdo che in Italia si parli di uscire dall’Euro e dall’Europa, mentre in Ucraina c’è chi si fa ammazzare per entrare nell’Unione europea, per questo motivo parto per Kiev per lavorare, come ho sempre fatto nei miei quattordici anni da parlamentare europeo per la pace e la democrazia”, spiega l’ex ministro della Difesa e senatore del gruppo Per l’Italia alla vigilia della partenza.
Mostra intanto già le prime incrinature la tregua pasquale seguita all’accordo di giovedì scorso a Ginevra sulla drammatica situazione ucraina. La notte scorsa una sparatoria nei pressi di un posto di controllo eretto dai separatisti filo-russi a Bilbasivka, villaggio a 18 chilometri da Slaviansk, città orientale in mano agli insorti, ha causato cinque morti (tre filo-russi e due assalitori.
Il sindaco Viaceslav Ponomarev ha chiesto al presidente russo Vladimir Putin diinviare truppe “a protezione della popolazione locale russofona”o, se ciò non è possibile, armi perché – ha spiegato – “non ne abbiamo abbastanza mentre i militari ucraini hanno aerei e blindati”. Ponomarev ha inoltre decretato il coprifuoco in tutta la città di Slaviansk, a tempo indeterminato, da mezzanotte alle 6 di mattina.
Il focolare della terza guerra mondiale in Ucraina divampa con sempre più forza
Guerra alla guerra dei padroni
Mario Mauro, militare prestato alla politica, parte per Kiev “in veste di parlamentare”?
Davvero grottesco questo articolo di “Italintermedia”.
Sarà necessario continuare a leggere notizie (anche) dalla Pravda, per avere un quadro oggettivo e completo…