Per il dibattito
Pubblichiamo in allegato una ricerca di Alessandro Mazzone
1. Lavoratori dipendenti e lavoratori salariati
Di recente è stato reso pubblico il rapporto dell’Ufficio Internazionale del Lavoro (UIL) di Ginevra, creato dopo la prima guerra mondiale sotto l’egida della Società delle Nazioni, e oggi agenzia dell’ONU. I lavoratori salariati nel mondo sono 2800 milioni, circa il 45% della popolazione globale, e il loro numero è venuto crescendo (oltre 100 milioni in più dall’ultima rilevazione). Questo è il primo dato di fatto: il rapporto di capitale investe ormai la maggioranza della popolazione attiva in tutto il mondo. La classe operaia si espande: di fronte a lei la borghesia, a livello mondiale, acquista una sua struttura sempre più oligarchica; le classi intermedie (piccoli produttori indipendenti, per lo più contadini di sussistenza nelle periferie e nei Paesi del c.d. Terzo Mondo) declinano, e si avviano a essere minoranze. – Nei Paesi “centrali”, le metropoli capitalistiche, i “lavoratori dipendenti” sono da un pezzo oltre il 90% della popolazione attiva [1].
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