Redazione di Operai Contro,
E’ questione di ore, poi il cuore delle acciaierie di Piombino si fermerà. L’altoforno che rifornisce lostabilimento livornese del gruppo Lucchini – in amministrazione straordinaria dal 2012 – sta per essere messo in “stand by”: per 20-30 giorni verrà caricato solo con il coke e non con il minerale, passando allo stato che precede lo spegnimento. Nel futuro immediato l’impatto negativo sarà attutito con i contratti di solidarietà. Sul “dopo” si saprà qualcosa solo il 30 maggio, giorno di scadenza della presentazione delle offerte vincolanti per l’acquisizione dello stabilimento, in cui lavorano 1.500 persone e con l’indotto arrivano a 4500.
Gli operai della Lucchini, nei giorni scorsi, hanno registrato un videomessaggio con un appello al Papa, che sarà consegnato anche a tutti i deputati e senatori e alla presidente della Camera.
“Francesco, qui siamo alla fine. Fai qualcosa”, dice uno dei dipendenti dell’acciaieria.
Paolo Tempini chiede a Papa Francesco di “intercedere per le acciaierie”, Andrea Galli lo prega di “prendersi a cuore la vicenda: siamo disperati, non c’è persona migliore”, Dario Giannaneschi ipotizza che il Pontefice possa “prendere in mano la situazione e coinvolgere tutte le parti politiche”. Parlano poi Giuseppe Garito, che chiede a Bergoglio di “pregare anche per noi perché saremo i nuovi poveri del futuro, saremo i disperati”, e Francesco Masangui, che auspica una preghiera per “una zona che rischia di morire e 4.500 persone che rischiano di essere mandate a casa, una bella fetta di patrimonio culturale e lavorativo che se ne va”.
Che cosa sperano gli operai di Piombino con il loro appello al Papa?
Francesco può solo spendere parole e pregare.
Bergoglio, al termine dell’udienza generale di mercoledì, ha risposto chiedendo “ogni sforzo di creatività e di generosità” per chi perde il lavoro e per i disoccupati “a causa dello spreco e della crisi economica”. “Per favore aprite gli occhi e non rimanete con le mani incrociate!“, ha detto. “Ieri ho ricevuto un video-appello dagli operai della Lucchini di Piombino inviatomi prima della chiusura dell’altoforno e che mi ha davvero commosso. Sono rimasto triste“. “Cari operai, cari fratelli – ha proseguito – sui vostri volti era dipinta una profonda tristezza, la preoccupazione di padri di famiglie che chiedono solo il loro diritto di lavorare per vivere dignitosamente e per poter costruire, nutrire ed educare i propri figli, siate sicuri della mia vicinanza e della mia preghiera”. “Non scoraggiatevi – ha aggiunto Bergoglio – il Papa è accanto a voi e prega per voi, affinché quando si spengono le speranze umane rimanga sempre accesa la speranza divina che non delude mai”.
Operai di Piombino la strada vera è quella della lotta.
Siete in 4500 perchè comportarvi come peccatori che si rivolgono al sacerdote?
Operai in 4500 siete un esercito che può far paura a qualsiasi padrone
Operai smettiamola con le preghiere
Un operaio di Piombino
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