DAL GRUPPO ISPIRATO AL GIORNALINO DI FABBRICA AUTOGESTITO ED AUTOFINANZIATO DAI DIPENDENTI ELECTROLUX DI FORLI’ PUBBLICHIAMO:
Lettera aperta dei lavoratori all’azienda Electrolux Forlì.
Noi lavoratori che svolgiamo la nostra attività, presso lo stabilimento di Forlì , dopo aver appreso tramite la voce dei nostri delegati di fabbrica, l’insieme delle vostre richieste, comunicate il giorno 16 aprile 2014, riteniamo in particolare le velocizzazioni e il taglio delle pause sulle linee, con il conseguente peggioramento delle nostre condizioni psico –fisiche, già compromesse dalle tante attività di efficientamento di questi anni, umanamente ingiuste e insopportabili.
Questo punto della trattativa non può da noi essere accettato. L’età media di noi lavoratori è elevata e il nostro fisico non regge più i ritmi, già oggi troppo duri. Molti di noi soffrono di malattie e problemi alle braccia, spalle, mani ecc… e il tempo che passa non fa che aggravare ed estendere tale condizione. Tutto è dovuto al il sistema di lavoro ed in particolare alla alta ripetitività dei movimenti.
Ora vi chiediamo di sviluppare un sistema nuovo di lavoro, che permetta a tutti noi, compresi i lavoratori con ridotta attività lavorativa (RAL), di sentirsi ed essere, nel tempo, utili e integrati nel sistema lavorativo, per continuare a contribuire alla collettività che anche l’impresa rappresenta e al fine d’avere un futuro lavorativo, per tutto ciò esso significa d’importante per ogni essere umano e ogni società.
Forlì, 23 aprile 2014
Cinzia Colaprico ha pubblicato qualcosa in ALTRIRITMI ELECTROLUX FORLI
Circa 250 firme raccolte. Ringraziamo tutti i lavoratori che insieme a noi “ci provano”. In special modo quelle colleghe e colleghi che ci hanno dato una mano a raccogliere le firme durante le loro pause di lavoro. Il loro aiuto è stato prezioso. Ci ha stupite positivamente la sensibilità al problema dei lavoratori nei reparti tecnologici (lamiera, smalteria, tamposerigrafia, fotec e pitec) dove si contano sulle dita di una mano i lavoratori che non hanno voluto firmare. Molti i commenti e le richieste di spiegazioni e di dettagli più specifici sul piano aziendale. Mentre tra chi non ha firmato, i commenti sono stati “aspettiamo di vedere cosa cambia nelle linee” oppure “tanto non serve a niente”. I commenti di chi invece ha voluto firmare si riassumono in uno solo “non dovrebbe esserci bisogno di una raccolta firme, perche contro le velocizzazioni delle linee e contro il taglio delle pause dovremmo essere tutti!”.
Evito di spendere troppe parole per quei delegati che si sono “risentiti” della raccolta firme dei lavoratori (NESSUN DELEGATO RSU HA VOLUTO FIRMARE), con commenti che nulla centravano con i contenuti della lettera: i soliti personalismi di chi ha obiettivi altri!
Una delegata in particolare, la “sedicente Fiom”, ci dicono essere andata sulle linee a spiegare ai lavoratori che la petizione non era è da firmare perchè non serve. La nostra risposta è che ognuno pensa con la propria testa (o almeno dovrebbe farlo) e che i nodi verranno al pettine quando quei lavoratori che l’ hanno ascoltata leggeranno l’ ipotesi d’ accordo che verrà fuori dalla vertenza.. ci auguriamo anche noi che la sedicente abbia ragione e che non serve raccogliere le firme perchè ritmi, carichi di lavoro e pause non verranno toccate (abbiamo forti dubbi ma ce lo auguriamo davvero e faremo del nostro meglio in trattativa per avere quel risultato, le firme servono anche per sostenere meglio la nostra posizione al tavolo delle trattative.
Ricordiamo a tutti che il prossimo incontro con l’ azienda ci sarà lunedì 28 aprile alle ore 13 a Mestre presso Hotel Quid e che porteremo lì le firme raccolte ieri come “prima raccolta firme” e che chi vuole firmare e non lo ha potuto fare perchè era assente, potrà farlo anche lunedì e martedì in fabbrica oltre che contattando me o loretta anche durante questo lungo fine settimana.
Grazie a tutti e buon riposo 🙂 |
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I 250 operai della Electrolux di Forlì che hanno firmato la lettera alla direzione dell’azienda hanno fatto bene.
Gli operai devono capire con la loro pratica chi sono veramente i padroni.
L’electrolux vuole licenziare e aumenta i ritrmi di lavoro.
I padroni hanno due punti fissi
– aumentare la produttività degli operai
– diminuire il loro salario
Potremmo stare cent’anni a ripetere che le petizioni ai padroni non servono, non risolveremmo niente. Gli operai devono capire dalla loro esperienza.
I delegati della RSU che non hanno firmato ( con la scusa che l’electrolux non aumenterà i ritmi di lavoro) saranno poi i primi a chiedere agli operai di aumentare la produttività.
I sindacalisti saranno i primi ad accettare i licenziamenti.
La petizione è un primo passo per organizzare la lotta contro il padrone