Cara Redazione,
evidentemente Renzi non è ha ancora stato avvertito che alle ultime elezioni il Pd ha preso il 15% dei voti e non il 40,8% come continuano a straparlare i capi del Pd. Al ballottaggio il 60% degli aventi diritto non è andata a votare. Il 40,8% sbandierato dal Pd è riferito solo alla minoranza che ha votato, ma Renzi ne parla come se fosse riferito agli aventi diritto.
Nel suo delirio megalomane Renzi all’assemblea nazionale del Pd inventa un’altra palla: “Era dal 1958 che nessuno aveva un risultato così’’. Ma nel 1958 la Dc prese sì oltre il 40% dei voti, ma allora andarono a votare il 98% degli aventi diritto, non il 40% di oggi. Allora il 40% dei voti alla Dc era reale, oggi il 40,8% di Renzi in realtà è il 15%.
Gli sciacqua palle filogovernativi affermano che in America e in altri paesi i votanti sono una minoranza. Questi signori fingono di ignorare la differenza tra i paesi dove tradizionalmente ha sempre votato una minoranza, e l’Italia dove i votanti negli anni hanno subito un tracollo dal 98% al 40%. Ossia in Italia anche attraverso le elezioni è chiaro che la fiducia in questo sistema sociale è morta e sepolta, e non saranno le palle di Renzi a resuscitarla.
“Renzi riparte dal 40,8%”, c’è scritto a caratteri giganteschi sullo sfondo del palco dell’Ergife. In realtà più che ripartire Renzi non ha mai smesso di raccontar palle. Il naso di Pinocchio si allunga.
Saluti Oxervator
La sfiducia in questo sistema sociale emersa con le elezioni, ovvero oltre il 79% dei non votanti sono di matrice operaia, come riportava proprio Operai Contro citando un’indagine a campione di un’agenzia di cui non ricordo il nome. Non si tratta quindi di una generica sfiducia ad un sistema sociale, bensì ne sono ben chiari gli attori di questa sfiducia. Presentando i dati truccati delle elezioni, Renzi vuole fra l’altro, nascondere che è una classe ben precisa a formare il numero dei non votanti, la classe degli operai