Redazione di Operai Contro.
i tavoli non servono a niente agli operai
Si chiude con una rottura il tavolo sullo stabilimento Eni di Gela al ministero dello Sviluppo economico. Secondo quanto si apprende da fonti sindacali, l’azienda «è rigida sulla chiusura di Gela», ha respinto la proposta dei sindacati di riavviare gli impianti come condizione per aprire un confronto sulla riconversione.
«L’Eni parla di una chiusura della raffineria e di un impianto di biocarburanti che occuperebbe 250 persone per un investimento di 250 milioni». Lo afferma il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, a margine del tavolo su Gela al ministero dello Sviluppo. Il governatore intende respingere le proposte e sta pensando di «interrompere il tavolo di confronto sui pozzi». «Veniamo beffati due volte – conclude – da un lato ti rovinano il paesaggio e l’ambiente con i pozzi e dall’altro ti licenziano i lavoratori».
Delusione e rabbia tra gli operai di Gela, che da un mese presidiano il petrolchimico. La polizia ha intensificato la vigilanza e si temono incidenti.
E’ dura, ma se non ci organizziamo noi operai inizierà il solito ping-pong: chiusura, licenziamenti, riduzione dei salari
Noi operai siamo stufi ai questo lavoro salariato: se i profitti dei padroni vanno bene lavoriamo, altrimenti ci licenzia
Operai organizziamoci siamo 3500
Un operaio di Gela
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