Torna a salire la disoccupazione: a luglio balza al 12,6%
Mentre Renzi sblocca l’Italia, l’unica cosa che non ha bisogno di essere sbloccata è la disoccupazione.
La disoccupazione torna a salire e a luglio balza al 12,6%, in rialzo di 0,3 punti percentuali su giugno e di 0,5 punti su base annua. Lo rileva l’Istat, che ha diffuso i dati provvisori: i disoccupati sono 3 milioni e 220mila, in aumento del 2,2% rispetto a giungo (+69mila) e del 4,6% su anno (+143mila).
L’andamento complessivo di peggioramento del quadro si compone con il calo dell’occupazione maschile e la stabilità di quella femminile. Il tasso di occupazione maschile, pari al 64,7%, diminuisce di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,1 punti su base annua. Quello femminile, pari al 46,5%, rimane stabile in termini congiunturali mentre diminuisce di 0,1 punti rispetto a dodici mesi prima. Aumentano per entrambi i tassi di disoccupazione.
Preoccupa invece il dato degli occupati, che a luglio scendono dello 0,2% rispetto a giugno, in calo di 35 mila unità: è come se si fossero ‘persi’ più di mille occupati al giorno. Si registra una riduzione anche su base annua, con un ribasso dello 0,3% (-71mila). Gli occupati scendono a questo punto a quota 22 milioni 360mila. Il tasso di occupazione, pari al 55,6%, diminuisce di 0,1 punti percentuali sia su base mensile che su base annua. Sempre a luglio, il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,2% rispetto al mese precedente (-28 mila) e dell’1,1% rispetto a dodici mesi prima (-159 mila). Il tasso di inattività si attesta al 36,3%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,3 punti su base annua.
Tutto questo senza contare gli operai in CIG.
Ormai è chiaro a tutti che sono solo dei licenziati
Basta con il lavoro salariato
Operai portiamo la nostra lotta in tutte le fabbriche e in tutte le città
Operai cacciamo i sindacalisti e i politici che ci raccontano storielle.
La CIG è l’anticamera del licenziamento
Usiamo il giornale per collegare la rivolta operaia contro il lavoro salariato
Un operaio di Torino
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