Caro Direttore,
ieri quando ho letto su questo giornale che Renzi, per mettere fine alla “Stato mamma” ed in nome della “modernità”, con il Jobs act abolisce l’art. 18 riportandoci alla legge del 1966, ho avuto un’altra riconferma che Renzi, ignobilmente parla di “tutele crescenti”, in realtà ad essere “tutelati” sono solo i padroni nel licenziare e assumere in modo precario.
Renzi sta rifacendo il calendario delle promesse cannate, tranne appunto le misure antioperaie quali il precariato trascinato fino a tre anni, senza poi l’obbligo di assunzione, e appunto il Jobs act, che vuole far passare con un voto di fiducia, per presentarsi domani a Milano all’incontro con i capi di Stato dell’Ue, con lo “scalpo” dell’articolo 18.
Domani a Milano riserviamo a Renzi l’accoglienza che si merita.
Saluti operai di Milano
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