Redazione,
Ancora una volta il partito dell’astensione è il primo partito di queste elezioni regionali.
Vanno a votare i padroni, gli affiliati dei partiti politici, gli uomini della drangheta calabrese e dell’emilia e romagna.
Renzi canterà ancora vittoria
Renzi è il capo bastone dei padroni
Un lettore
Cronaca ANSA
E’ stata del 34,62% l’affluenza registrata alle ore 19 per le regionali della Calabria. Alle precedenti regionali, nel 2010, l’affluenza, alla stessa ora, era stata del 28,7%. In quella occasione, però, si votava anche di lunedì. A Catanzaro città ha votato per le regionali il 42,12% (il 31,41% alle precedenti regionali). Ed è del 30,9% l’affluenza alle 19 per le elezioni regionali in Emilia-Romagna. Alle precedenti regionali, quando si votò però anche lunedì, l’affluenza alle urne alla stessa ora era il 39,6%. Ancora più impressionante è il confronto con le europee di maggio (allora si votava in una sola giornata come oggi) quando alle 19 fu del 52,3%.
Le elezioni regionali “non sono un test per il Governo, non è un referendum. Ovviamente io credo che finirà con una vittoria del Pd in entrambi i casi”. Lo ha detto il ministro per le riforme Maria Elena Boschi, a margine della tavola rotonda ‘How can we govern europe?’ organizzata a Firenze da Eunews. “Non c’è alcun rischio di scissione, a mio avviso e non ci sarebbe né nel caso di fiducia né nel caso in cui la fiducia non venisse posta, come è probabile, perché non è scontato che ci sia la richiesta di fiducia. Credo che il Pd continuerà il proprio impegno per il bene dei cittadini”. Lo ha detto il ministro per le riforme Maria Elena Boschi a margine della tavola rotonda organizzata da Eunews.
E’ stata del 10,75% l’affluenza registrata alle 12 per le elezioni regionali in Emilia-Romagna. Alle precedenti regionali, quando si votò però anche il lunedì, l’affluenza alle urne, alla stessa ora, era stata del 12,9%. A Bologna città ha votato il 12,56% (era il 12,4% nel 2010).
E’ stata dell’8,85% l’affluenza registrata alle ore 12 per le regionali della Calabria. Alle precedenti regionali, nel 2010, l’affluenza alle urne, alla stessa ora, era stata del 6,5%. In quella occasione, però, si votava in due giorni. A Catanzaro città ha votato per le regionali il 13,76% (7,98% alle precedenti regionali).
In Calabria fotografa scheda dopo voto, denunciato
Ha fotografato la scheda elettorale subito dopo avere espresso il suo voto, ma è stato individuato dagli scrutatori del seggio ed identificato dai carabinieri che lo hanno denunciato. E’ successo a Catanzaro, nel seggio allestito alla scuola media Todaro, in occasione delle elezioni regionali. In un altro seggio, sempre a Catanzaro, un disabile è stato aiutato da un poliziotto e da un agente della polizia provinciale ad entrare nel seggio sprovvisto di scivolo.
A Ferrara molti votanti hanno esaurito scheda
Affluenza ridotta anche nel Ferrarese ma tra i più affezionati alle elezioni alcuni sono preoccupati: “E adesso come faremo a votare?”, hanno chiesto in tanti ai presidenti di seggio, visto che molti elettori della provincia di Ferrara hanno esaurito i 18 timbri della propria scheda elettorale, per altrettante elezioni – tra amministrative, locali, regionali, nazionali e referendum – fornita loro nel maggio 2001.Tra i 7 comuni ferraresi interessati, Vigarano Mainarda, Cento, Portomaggiore, Goro, Codigoro, Tresigallo e Formignana: a loro è stato risposto che la nuova scheda arriverà a casa, nei prossimi mesi. Altri disguidi, risolti all’ultimo momento, per alcuni seggi al freddo, nelle sedi non utilizzate come scuole, per cui si è intervenuti in emergenza, spostando il seggio in aule riscaldabili, mentre anche per gli scrutatori si è risolto tutto all’ultimo momento poiché oltre 200 sui 652 nominati (tra la liste dei disoccupati) avevano rinunciato. Tra le defezioni anche quelle di 5 presidenti di seggio, poi rimpiazzati.
Partiti politici contro astensionismo. Sembra essere questa la partita principale che si giocherà alle elezioni per i nuovi governatori dell’Emilia Romagna e Calabria. Nella giornata di oggi nelle due regioni sono chiamati alle urne circa 5,5 milioni di persone, quasi 3 milioni e mezzo in Emilia e quasi un milione e novecento mila in Calabria per le elezioni del Presidente della Giunta e dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna e del Presidente della Giunta e del Consiglio regionale della Regione Calabria.
Ma l timore è che il vero vincitore sarà il cosiddetto partito dell’astensione. Un elettore su due sembrerebbe intenzionato a rimanere a casa.
La sfida delle due regioni è principalmente da giocarsi contro la disaffezione verso la politica evidenziata in questo caso dai motivi del voto anticipato dovuto in entrambi i casi – pur dai contorni assai diversi – dalle dimissioni dei governatori per questioni giudiziarie. Insomma l’incognita questa volta non è tanto chi vincerà, ma come e quanto i numeri potranno legittimare questa vittoria.
Lo stesso presidente del consiglio Renzi, dal palco del comizio di chiusura a Cosenza, ha chiesto di non restare a casa perché “la regione ed il Paese non si salvano da soli”. Ma paese e regioni, ha anche scandito il premier riferendosi agli esiti elettorali di domani, devono restare ben separati.
Se sulle regionali in Emilia Romagna e Calabria, ha affermato qualche giorno fa il premier, “qualcuno vuole fare un test di come stanno i partiti, a me va bene: negli ultimi mesi il Pd ha vinto le partite in Regioni che erano del centrodestra, come in Piemonte, Sardegna e Abruzzo. Se domenica vogliono dire come sta il Pd sarò felice, ma non darei una lettura nazionale” di questo voto. “E non la darò io stesso se, come spero, vinciamo”.
Tuttavia, se il voto regionale non è da considerare un test sul governo, rappresenta in ogni caso una sfida per i partiti e un termometro sul loro stato di salute. Dal risultato emiliano ci si aspetta di vedere se veramente la Lega Nord riuscirà ad accaparrarsi maggiori voti rispetto a Forza Italia e contemporaneamente a superare il M5s; condizioni che, anche se lasciassero al centrosinistra la regione rossa per eccellenza, sarebbero sufficienti per Salvini ad accreditarsi come candidato leader del centrodestra e ad iniziare la sua “marcia” verso Roma.
Test vero, infine, quello per i Cinquestelle di Grillo. L’Emilia, terra che vide esplodere il “fenomeno” pentastellato, appare banco di prova assai arduo viste le divisioni che, ancora una volta, hanno compiuto i primi passi proprio in questa regione. Divisioni che potrebbero essere sottoposte alla “conta” delle urne con i fedelissimi di Casaleggio da una parte e gli attivisti più vicini al sindaco di Parma Federico Pizzarotti, dall’altra.
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