NO TAV ASSOLTI DALL’ACCUSA DI TERRORISMO

Redazione di Operai Contro, anche il tribunale ha dovuto riconoscere che i no TAV non sono terroristi La magistratura farebbe bene ad indagare sugli affari dell’alta velocità Un NO TAV Cronaca dalla Repubblica Non fu un atto di terrorismo l’assalto al cantiere Tav di Chiomonte sferrato da un gruppo di attivisti nella notte tra il 13 e il 14 maggio 2013. I quattro attivisti No Tav accusati di eversione sono stati assolti “perché il fatto non sussiste” dalla pesante accusa per la quale i pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo avevano chiesto la condanna a nove anni e mezzo. Gli […]
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Redazione di Operai Contro,

anche il tribunale ha dovuto riconoscere che i no TAV non sono terroristi

La magistratura farebbe bene ad indagare sugli affari dell’alta velocità

Un NO TAV

Cronaca dalla Repubblica

Non fu un atto di terrorismo l’assalto al cantiere Tav di Chiomonte sferrato da un gruppo di attivisti nella notte tra il 13 e il 14 maggio 2013. I quattro attivisti No Tav accusati di eversione sono stati assolti “perché il fatto non sussiste” dalla pesante accusa per la quale i pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo avevano chiesto la condanna a nove anni e mezzo. Gli imputati sono stati condannati a tre anni e sei mesi per gli altri capi d’imputazione, cioè detenzione di armi da guerra (in relazione all’uso di bottiglie molotov), danneggiamento seguito da incendio e violenza a pubblico ufficiale. Delle parti civili solo Ltf, la società incaricata di realizzare la Torino-Lione, ha ottenuto il diritto a un indennizzo, che è stato negato all’Avvocatura dello Stato e a un sindacato di polizia che si era costituito parte civile.

C’era molta attesa per come i giudici avrebbero deciso di considerare il reato. I quattro imputati – Niccolò Blasi, Mattia Zanotti, Chiara Zenobi e Claudio Alberto – sono in carcere dal 9 dicembre 2013 con l’accusa di terrorismoper aver partecipato all’assalto notturno del cantiere di Chiomonte nella notte tra il 13 e il 14 maggio 2013.
I pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo avevano chiesto una condanna a 9 anni e mezzo per tutti e quattro, con l’applicazione di un articolo del codice che bolla come terroristica ogni condotta che tenda a costringere il Paese ad “astenersi dal compiere un qualsiasi atto”: in questo caso, a rinunciare alla ferrovia Torino-Lione. Un’impostazione che non sembra essere condivisa dalla Cassazione (che lo scorso maggio si è pronunciata su un ricorso delle difese smentendo la visione dell’accusa), che il movimento No Tav ha sempre contestato con energia e che oggi è stata esclusa dalla Corte d’Assise.

La vigilia della sentenza è stata piuttosto agitata. Attivisti No Tav all’alba di ieri hanno bloccato un treno Venezia-Parigi alla stazione di Vercelli posizionando una catena di ferro davanti al locomotore provocando disagi sulla linea ferroviaria Milano-Torino, rimasta chiusa per 25 minuti, fino alle 7.05. E c’è il sospetto, ma nessuna rivendicazione, che anche le due bottiglie incendiarie trovate a Rivoli nel cortile della ditta Torinoleggi impegnata nel cantiere della Torino- Lione siano attribuibili alle frange estreme del movimento contro la Torino-Lione. Sono state lasciate vicino ad alcune pale meccaniche parcheggiate e avevano un innesco costituito da garza, legno e sei cerini.

“In tutti questi mesi – scrivono i No Tav sul loro sito – sono state moltissime le iniziative e le attestazioni di solidarietà ai quattro ragazzi e al movimento anche da persone non appartenenti direttamente ai movimenti di lotta. Abbiamo sempre ribadito di essere tutti colpevoli di resistere e di come per un compressore bruciato non si possa imbastire un processo del genere con una detenzione così dura e lunga e con un aspettativa di condanna ancor superiore”. Il movimento per oggi ha organizzato una manifestazione a Bussoleno con ritrovo alle 17.30 in piazza del mercato.

 

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