Caro Direttore,
segnalo un esempio di mafia legale. Ovvero l’altra faccia della mafia, ma sarà più corretto dire l’altra faccia della politica? L’aumento delle tariffe autostradali 10 volte più alto dell’inflazione, eppure sono tutti a piede libero. Della serie: quando nessuno di qua e di là della linea della legalità, si ritiene discriminato dal mazzettificio.
Allego un articolo del fatto quotidiano.
Saluti da Vimercate.
“Sotto l’albero di Natale arriverà una raffica di rincari per l’anno nuovo, a cominciare delle tariffe autostradali che scatteranno dal primo gennaio”. Elio Lannuti di Adusbef e Rosario Trefiletti di Federconsumatori denunciano: “Le concessionarie hanno presentato già richieste di aumenti per il 2015 fino al 9 per cento, come nel caso della Roma-Pescara, il cui pedaggio costerebbe 1,6 euro in più”. Le società a cui è affidata la gestione dei tratti autostradali, attaccano le associazioni dei consumatori, “sono galline dalle uova d’oro che gestiscono monopoli naturali e non possono continuare ad addossare, con la complicità dei governi, i futuri investimenti su utenti e piccole e medie imprese, privatizzando gli utili e socializzando le perdite”. Lannuti e Trefiletti hanno chiesto una moratoria per un vero e proprio congelamento delle tariffe nel 2015, auspicando che “il ministro Lupi, almeno quest’anno, non faccia il gioco delle tre carte, come l’anno scorso”. A fine 2013, secondo le associazioni, il ministro dei Trasporti aveva concesso rincari tariffari ai monopolisti naturali fino all’8,8 per cento, con una media del 3,9%, dopo aver affermato di aver arginato gli aumenti all’interno dell’inflazione programmata. I due rappresentanti hanno anche citato le parole di Maurizio Lupi nel Consiglio dei Ministri di un anno fa: “L’incremento si è fermato a una media del 3,9%, mentre quello richiesto dalle concessionarie era pari al 4,8%. La riduzione – aveva detto il ministro – deriva dall’esigenza di attenuare l’impatto degli incrementi tariffari sull’utenza in un periodo di crisi economica. Il risparmio per l’utenza è quantificabile in circa 50 milioni di euro annui”. Per Lannuti e Trefiletti si era trattato di “un vero e proprio gioco delle tre carte quello di concedere aumenti superiori all’inflazione, spacciandoli per un risparmio di 50 milioni di euro”. Adusbef e Federconsumatori hanno anche elencato gli aumenti per ciascuna società concessionaria autostradale concessi nel 2014: Ativa +0,82%, Autostrade per l’Italia +4,43%, Brennero +1,63%, Brescia-Padova +1,44%, Centropadane +8,01%, Cisa +6,26%, Autostrada dei fiori +2,78%, Autovie venete +7,17%, Milano Serravalle e Mi. Tang.li +4,47%, Tangenziale di Napoli +1,89%, Rav +5,00%, Salt +3,07%, Sat +5,00%, Autostrade meridionali (Sam) +0,00%, Satap A4 Tronco Novara Est – Milano e Torino – Novara Est +5,27%, Satap Tronco A21 TO-AL-PC +1,66%, Sav (autostrada e raccordo) +5,00%, Sitaf – Barriera di Bruere +4,23%, Sitaf – Barriera di Avigliana +4,31%, Sitaf – Barriera di Salbertrand +3,81%, Torino-Savona +1,60%, Cav – A4 Venezia-Padova, Tangenziale Ovest di Mestre e raccordo con aeroporto Marco Polo e Passante di Mestre +6,26%, Strada dei Parchi +8,28%.
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