Redazione di Operai Contro,
i Greci si preparano alla guerra civile.
Ad Atene è scattata la corsa al bancomat.
Il nuovo anno è iniziato con i numeri sconcertanti di dicembre, quando i cittadini ellenici hanno ritirato dai propri conti correnti ben 2,5 miliardi di euro e non per il cenone di Natale. Bensì per il timore che le elezioni anticipate possano portare nuova instabilità e una conseguente scarsezza di contante con una nuova crisi di liquidità.
Ad allarmare il Paese ci aveva pensato prima delle feste il governatore della Banca di Grecia, l’ex ministro delle Finanze Ioannis Stournaras, che aveva detto come in cassa ci fosse contante solo fino al prossimo febbraio.
L’’ex premier Giorgios Papandreou ed capo del Pasok, servo dei padroni da sempre, è pronto a lanciare un nuovo partito in stile Ulivo per sbarrare la strada a Tsiparas. Obiettivo di Papandreu, nuovamente le larghe intese per continuare il memorandum, mentre in casa socialista si fanno i conti con numeri scoraggianti del Pasok guidato dal vice premier Elefteros Venizelos, che è passato in tre anni dal 30% al 5% del 2014.
Il nuovo partito nato per le europee, To Potami guidato dal giornalista Stavros Theodorakis, infatti dovrebbe essere un potenziale alleato di Tsipras in caso di successo alle urne.
Così il partito del premier Samaras sembrerebbe restare isolato con alla sua destra il gruppo di Alba dorata dato al 6% (interamente agli arresti) e al centro la sorpresa To Potami che potrebbe intercettare i delusi e il popolo del non voto.
Gli operai Greci si devono affrettare a organizzare il loro partito e la loro forza di combattimento.
Esercito e polizia da sempre sono schierati con i padroni.
Un operaio greco
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