Caro Operai Contro,
mentre i veri ladroni delle istituzioni sono a piede libero, con Expo in testa, le carceri milanesi sono stipate all’inverosimile: tre volte di più della media nazionale.
Si tratta di ladri di polli e gente costretta a delinquere perché schiacciata da una condizione sociale insostenibile.
Mentre gli operai vengono buttati in mezzo alla strada o al lavoro in condizioni di schiavitù, i padroni continuano a fare la bella vita, oppure (delinquono) fingendo di fallire con raggiri giudiziari permessi dalla legge e se falliscono veramente, lo fanno con il malloppo (e il culo) al sicuro. Altri (delinquono) con un uso abusivo della cassa integrazione, pieni di lavoro, intascano i soldi dell’Inps e costringono gli operai al lavoro straordinario.
Basta con le galere per le fasce subalterne prodotte dalla società dei padroni.
Basta con la società rovesciata, fondata sul profitto.
Basta con la schiavitù del lavoro salariato, che produce disoccupati, povertà, miseria e guerra.
Condivido e voglio dare il mio contributo al progetto del Partito Operaio
Allego un breve articolo del Giorno della Martesana, saluti da un lettore.
Carceri, maglia nera per il sovraffollamento nel distretto di Milano
Carceri meno piene, ma celle ancora sovraffollate. E nel distretto di Milano tre volte di più che nel resto d’Italia. Dunque, se in un solo anno il numero dei detenuti in tutto il Paese è sceso di quasi 9 mila unità, da 62.536 a 53.623 (-14%), il problema carceri tuttavia non è risolto diM.Cons.
Milano, 25 gennaio 2015 – Carceri meno piene, ma celle ancora sovraffollate. E nel distretto di Milano tre volte di più che nel resto d’Italia. Dunque, se in un solo anno il numero dei detenuti in tutto il Paese è sceso di quasi 9 mila unità, da 62.536 a 53.623 (-14%), il problema carceri tuttavia non è risolto. La capienza regolamentare totale delle celle è per 49.635 detenuti: vuol dire che il tasso di sovraffollamento è ancora dell’8%. Indubbiamente, però, molti passi avanti, se si pensi che meno di tre anni fa le persone in carcere erano quasi 70 mila.
Risultati ottenuti sostanzialmente in due modi: mandando ai “domiciliari” i condannati con pene minime da scontare e limitando in alcuni casi la custodia cautelare in attesa del processo. Nel distretto di Milano però – uffici di sorveglianza di Pavia e Varese compresi, 13 carceri da San Vittore a Sondrio – le cose vanno decisamente peggio della media. A fine 2013 i detenuti erano 6.192 rispetto a una capienza regolamentare di 4.988. Vuol dire che il tasso di sovraffolamento è al 24%, tre volte più della media nazionale.
Il presidente Canzio definisce «critica» la situazione, anche se – aggiunge – «il “Piano carceri” varato dal governo ha comportato per taluni istituti penitenziari del distretto un rilevante ampliamento numerico della capienza». Resta il fatto che la maglia nera dell’affollamento spetta a Busto Arsizio (+80%) seguito da Lodi (+72%) e Vigevano (+52%). Tra le carceri milanesi chi sta peggio è Opera (+41%) seguita da San Vittore (+29%). A Bollate c’è il 7% di posti vuoti.
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