Redazione di Operai Contro,
Un tribunale egiziano ha condannato 183 esponenti dei Fratelli musulmani a morte per degli omicidi di agenti di polizia durante i violenti scontri del 2013.
Questo è l’egitto filo occidentale
I 183 condannati non sono una novità per l’Egitto. Lo scorso marzo un’altra sentenza di massa era stata emessa per oltre 500 persone, e tra i condannati figurava anche il leader dei Fratelli Musulmani, Mohamed Badie. Molti degli esponenti erano stati processati in contumacia. Molte sentenze, in questo e in altri casi, sono state ribaltate in appello e, in un caso, uno dei giudici è stato rimosso dall’incarico.
Nel frattempo Morsi torna a processo per la quarta volta. La giustizia egiziana ha infatti annunciato che Mohamed Morsi sarà processato a partire dal 15 febbraio con le accuse di «tradimento» e «spionaggio» in favore del Qatar, riferisce l’agenzia France Presse. Nei tre processi ancora in corso l’ex leader del paese è accusato di omicidio di manifestanti, spionaggio (per conto di Hamas) ed evasione. In tutti i procedimenti rischia la pena di morte. Insieme a Morsi saranno processati il suo allora segretario Amin al Serafi, il capo di gabinetto Ahmed Abdul Atty e altri otto esponenti del partito.
E i pennivendoli italiani osano prendersela con l’ISIS
Un lettore
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