Redazione di Operai Contro,
la tregua è fallita ancora una volta. Anzi la tregua non è mai cominciata.
Le parti non hanno iniziato a ritirare le armi pesanti nei tempi previsti e dopo un lungo assedio i ribelli dell’Ucraina dell’Est hanno lanciato un attacco all’interno della città di Debaltsevo, strategico nodo ferroviario tra le regioni di Donetsk e Lugansk.
Il padrone di Kiev Poroshenko non ha usato mezzi termini: l’escalation del conflitto nell’est ucraino “minaccia non solo l’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina ma anche la sicurezza in Europa e in tutto il mondo”. Chiede a Putin di esercitare tutta la sua influenza sui ribelli per il rispetto della tregua.
A Debaltsevo “ci sono aspri scontri” e “si combatte per ogni quartiere, per ogni strada”, ha detto il vice capo della polizia regionale di Donetsk (filo-Kiev) Ilià Kiva alla tv ucraina 112. E i miliziani sostengono di aver preso il controllo di gran parte della città, attorno alla quale migliaia di soldati ucraini sono circondati dai ribelli e dove i combattimenti non sono stati fermati dalla tregua entrata in vigore nella notte tra sabato e domenica. Lo fa sapere l’agenzia Interfax citando un portavoce ribelle secondo cui 300 soldati si sarebbero già arresi.
Onu: “Non meno 5.665 vittime negli ultimi 10 mesi”. Il portavoce per l’alto Commissario ONU per i rifugiati Rupert Colville rende noto che negli ultimi dieci mesi non meno di 5.665 persone sono state uccise e almeno 13.961 ferite.
Operai Ucraini guerra alla guerra dei padroni
Un osservatore
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