Redazione,
Dai dati riportati, spesso contraddittori, risulta che hanno votato 4254 aventi diritto su 4760.
Tra gli operai:
1319 voti sono andati alla FIM
1164 alla UILM
1062 al FISMIC
233 all’UGL
Da voci “ufficiali”, riportate sulla stampa (Il mediano), del reparto logistico di Nola, il “reparto confino”, hanno votato tutti i 286 addetti. Del “reparto confino” però, non si conoscono i dati delle votazioni perché tutti sono andati a votare allo stabilimento di Pomigliano, con la casacca dei “visitatori”, e questi voti sono entrati nel calderone generale. Voci ufficiose danno alla FIM tra gli operai di Nola 110 voti, confermando che la FIM la fa da padrona nel polo logistico di Nola.
“Un risultato frutto dell’impegno dei nostri attivisti – dice il segretario Fim-Cisl Napoli, Giuseppe Terracciano . “Il risultato e’ molto positivo e ci premia ben oltre gli iscritti”, sottolinea Giovanni Sgambati, segretario regionale Uilm. Il delegato piu’ votato e’ proprio della Uilm ed e’ l’operaio Ferdinando Giustino, con 241 preferenze.
Tra i “vincitori” i cori sono entusiasti.
Il problema è che la messa in scena se la sono suonata e cantata da soli.
La commissione elettorale era formata solo da UILM FIM FISMIC e UGL. I seggi elettorali erano costituiti solo con personale UILM FIM FISMIC e UGL.
Allora chiediamoci: Questo plebiscito a favore dell’azienda attraverso il voto di massa dei rappresentanti sindacali pro Marchionne è reale?
Sicuramente una parte degli operai di fronte alla disperazione della cassa integrazione, o sotto ricatto dell’azienda, può avere scelto di votare, vista la mancanza di alternative, quelli che assicurano, per ora, un posto in azienda e possibilmente comodo. Ma quanti sono?
Parlando con gli operai ai cancelli dello stabilimento, questa maggioranza bulgara tutta a favore dei sindacati di Marchionne non appare. Né tantomeno appare tra gli operai a cassa integrazione, anzi molti sono i commenti critici e la sorpresa per gli esiti elettorali.
E’ vero che a Nola, nel “reparto confino” stanno prendendo solo quelli che,dal punto di vista sindacale, appaiono “sicuri” all’azienda, ma che gli oltre duecento operai che sono fuori ininterrottamente da circa sette anni abbiano tutti votato, risulta veramente poco credibile.
La deduzione più logica è che il voto alla FIAT di Pomigliano per l’elezione della rsa, sia fasullo.
L’azienda e i suoi sindacalisti non si potevano permettere, dopo l’esclusione della FIOM e dei sindacati alternativi, l’astensione in massa degli operai.
Per far quadrare il cerchio hanno però un po’ esagerato.
Analizziamo un attimo i dati come sono usciti sulla stampa e quelli dati anche dai sindacati firmaioli in maniera non dettagliata nei loro comunicati stampa.
Gli aventi diritti al voto sono 4763
Secondo i giornali hanno votato 4142 pari all’86,96%
La Fim avrebbe avuto secondo i giornali 1319 voti
La Uilm 1164
Il Fismic 1082
L’Ugl 233
L’Aqcf 143
112 le nulle
La somma dei votanti sarebbe quindi 4053 (con una differenza di 89 voti col numero dato dai giornali). I non votanti sarebbero 621, mentre le schede nulle o “scomparse” sarebbero 201.
Dai comunicati sindacali invece abbiamo questi dati:
La Fim avrebbe avuto 1408 voti
La Uilm 1328
Il Fismic 1137
L’Ugl 333
L’Aqcf 143
Come si vede in tutta questa baraonda di numeri è evidente come i firmaioli se la siano suonata e cantata da soli, ma anche male
Un operaio Fiom
Comments Closed