Lucca, operaio uccide il caporeparto e si consegna ai carabinieri. Temeva di essere licenziato

da Repubblica Lo ha aspettato sotto casa armato, ha mirato e gli ha scaricato addosso 13 colpi di pistola. Così è stato ucciso stamattina intorno alle 7 Francesco Sodini, 52 anni, caporeparto della Lucart di Porcari, una delle cartiere più importanti della zona. A sparare è stato Massimo Donatini, operaio di 43 anni che lavorava proprio alla Lucart. L’uomo, sposato, con un figlio piccolo e senza precedenti penali, avrebbe ucciso Sodini per dissidi sul posto di lavoro. “Temevo di essere licenziato” ha raccontato l’aggressore ai carabinieri. Donatini, circa mezz’ora dopo l’omicidio, si è presentato al comando provinciale dei carabinieri di Lucca consegnando la […]
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da Repubblica

Lo ha aspettato sotto casa armato, ha mirato e gli ha scaricato addosso 13 colpi di pistola. Così è stato ucciso stamattina intorno alle 7 Francesco Sodini, 52 anni, caporeparto della Lucart di Porcari, una delle cartiere più importanti della zona.

A sparare è stato Massimo Donatini, operaio di 43 anni che lavorava proprio alla Lucart. L’uomo, sposato, con un figlio piccolo e senza precedenti penali, avrebbe ucciso Sodini per dissidi sul posto di lavoro. “Temevo di essere licenziato” ha raccontato l’aggressore ai carabinieri. Donatini, circa mezz’ora dopo l’omicidio, si è presentato al comando provinciale dei carabinieri di Lucca consegnando la pistola e confessando tutto.

Alcuni testimoni hanno assistito all’agguato. La moglie dello stesso Sodini si è affacciata alla finestra di casa appena ha sentito gli spari. Donatini ha aspettato il suo collega dietro una siepe in piazza Salvo D’Acquisto, a poca distanza dalle mura di Lucca. Sodini è uscito di casa, ha attraversato la strada per andare a prendere la macchina e si è trovato davanti Donatini. L’uomo avrebbe provato a fuggire, ma per lui non c’è stato scampo. Donatini lo ha raggiunto e l’ha ucciso scaricandogli addosso l’intero caricatore di una Glock calibro 9×21. L’arma, regolarmente detenuta dal padre dell’aggressore, era stata sottratta la sera prima da Donatini. Un particolare che fa pensare a un gesto premeditato. Indagano i carabinieri e la squadra mobile.

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