Caro Operai Contro,
crollano strade di recente costruzioni, crollano soffitti nelle scuole, e ieri anche in una scuola ristrutturata da pochi mesi. Il sistema del magna magna basato sulla commistione d’interessi tra imprese e politica, è ben collaudato: se le mazzette sono troppo onerose, o se sono in tanti a spartire la torta, allora bisogna “risparmiare” sul cemento. Ma se il “risparmio” è eccessivo, le strade e le scuole crollano. I 10 miliardi di euro che Renzi taglia dalla spesa pubblica, ( “Spending Review” ). serviranno anche per rimettere un po’ più di cemento nelle opere pubbliche, senza penalizzare le mazzette.
Saluti Oxervator
Il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, ha annunciato le dimissioni. E per le scuole chi si dimetterà?
Il balletto delle responsabilità è cominciato. Cambiano dirigenti, ministri e governi, per non cambiare niente. Pietro Ciucci con il governo Berlusconi era a capo della società che doveva costruire il ponte sullo stretto di Messina. La carriera di Ciucci, 64 anni, è legata a doppio filo alle infrastrutture pubbliche: dalla società Autostrade, all’Iri, dall’Alitalia a Aeroporti di Roma. Nel 2002 fu scelto dal governo Berlusconi per guidare la società che avrebbe dovuto costruire il ponte sullo Stretto di Messina: il progetto fu lentamente archiviato, e Ciucci passò all’Anas, che oggi ha il ruolo di gestire 25 mila chilometri di strade e 937 di autostrade, oltre a curare la delicata partita delle concessioni autostradali.
Dopo la sostituzione del ministro delle infrastrutture, con Delrio al posto di Lupi, Renzi piazza i suoi uomini. All’Anas a gennaio erano arrivate le dimissioni del consigliere nominato dal Ministero dell’Economia, Maria Cannata. A marzo se n’era andato anche il consigliere dei Trasporti, Sergio Dondolini, e così Ciucci era rimasto tecnicamente un uomo solo al comando: unico consigliere del cda. Nell’inchiesta di Firenze sugli appalti che ha portato alle dimissioni il ministro Lupi, l’Anas è citata 75 volte. Ciucci aveva chiarito: “Questa azienda non ha niente a che fare con le tangenti”.
Comments Closed