La borghesia difende i figli suoi

Caro Operai Contro, ieri ai funerali delle vittime della sparatoria in tribunale a Milano, l’arcivescovo Scola ha fatto un predicozzo improntato alla pace sociale, che va ben oltre i fatti del tribunale: “da queste morti nasca una maggior responsabilità di educazione civile, morale e religiosa”. La solita litania interclassista per dire agli strati sottomessi, che a prescindere da ciò che possono fare i padroni e i parassiti quando perdono le staffe, gli strati sociali subalterni devono stare buoni e tranquilli, rispettare il galateo della civile convivenza, e gli operai non devono ribellarsi al sistema dello sfruttamento ed i conseguenti […]
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Caro Operai Contro,

ieri ai funerali delle vittime della sparatoria in tribunale a Milano, l’arcivescovo Scola ha fatto un predicozzo improntato alla pace sociale, che va ben oltre i fatti del tribunale: “da queste morti nasca una maggior responsabilità di educazione civile, morale e religiosa”. La solita litania interclassista per dire agli strati sottomessi, che a prescindere da ciò che possono fare i padroni e i parassiti quando perdono le staffe, gli strati sociali subalterni devono stare buoni e tranquilli, rispettare il galateo della civile convivenza, e gli operai non devono ribellarsi al sistema dello sfruttamento ed i conseguenti rapporti sociali che lo regolano.

La strage in tribunale di un immobiliarista, viene usata per tacitare gli animi di chi ha mille e più ragioni per ribellarsi, viene usata per la pacificazione sociale.

Già nei giorni seguiti alla sparatoria al tribunale di Monza, giornali e tivù hanno insistito con servizi smaccatamente all’insegna del “come sia potuto accadere”, che un immobiliarista seppur fallito, data la posizione sociale, sia diventato un terribile pistolero. Interviste alle autorità come il sindaco di Garbagnate, ai conoscenti e parenti, alla ex moglie, poi hanno parlato anche di una psicologa che non avrebbe segnalato l’instabilità mentale del soggetto.

Insomma tutti gli organi dei mass media si sono messi in moto per far emergere forti attenuanti, quasi delle giustificazioni, per il parassita pistolero del tribunale di Milano.

La borghesia difende i figli suoi.

Espressione del pensiero della classe dominante, i mass media ne proteggono il rampollo ormai cresciuto, abituato alla vita comoda, al soldo che arriva facile senza fatica, finché gli affari andavano bene e lui, quale socio di maggioranza della società immobiliare Magenta, viveva beato, adagiato sul benessere della sua posizione sociale.

Non c’è stata la stessa comprensione, lo stesso trepidare di interviste “assolutorie”, per l’operaio che a Lucca ha freddato un capo reparto, aspettandolo sotto casa. Per la classe dominante e i suoi mass media, gli operai hanno una macchia indelebile: quella di avere sempre torto. L’operaio non è considerato come persona, ma come una tuta animata al suo interno dalla merce forza lavoro, che produce ricchezza per le classi superiori. Come merce forza lavoro, l’operaio può essere cancellato e sostituito in qualsiasi momento da un altro operaio, una tuta ne vale un’altra.

Per il borghese pistolero Claudio Giardiello, si trovano tutte le attenuanti. Prima degli avvocati che si occuperanno del suo caso, Giardiello ha come difensore lo Stato con tutti i suoi mezzi di “disinformazione” e propaganda. Giardiello ha dichiarato che voleva la “vendetta contro chi mi ha rovinato”. Ma è stato proprio il suo mondo a rovinarlo, il giocattolo per lui si è inceppato, mentre continua a funzionare per gli altri padroni e parassiti, immobiliaristi compresi.

Saluti operai

 

 

 

 

 

 

 

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