Come l’Unione Europea finanzia le infrastrutture italiane marchiate di corruzione
L’Italia è il Paese delle Mazzette, ormai lo sanno tutti. Anche l’Unione Europea. Nonostante ciò, non è permesso sconfessare il mantra delle grandi opere. In particolare c’è un’istituzione che non si tira mai indietro nell’aiutare le nostre imprese nella loro realizzazione. È la Banca europea per gli investimenti (BEI). Nel 2014 la generosità della BEI nei confronti del nostro Paese ha fatto segnare un nuovo record: 10,9 miliardi. Eppure per tanti progetti segnati dal male della corruzione, dal Mose alla Salerno-Reggio Calabria, passando per il rigassificatore di Livorno e l’inceneritore di Parma, la BEI ha continuato a erogare quattrini quando il bubbone era già scoppiato. Perché?
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