Redazione di Operai Contro,
a leggere le cronache è una strage di operai.
Delle Filippine dicono che è un paese arretrato, l’Italia cos’è?
Luigi Capasso, operaio è morto per 1200 euro al mese
Dal Mattino di Napoli
Luigi non era sposato. Viveva con il padre, la madre e un fratello più grande di lui di due anni, Giovanni, che fa il barista. «Quando si va a faticare – dice Giovanni – si può morire anche per cinquanta euro…». La casa dove abitava Luigi è a Mugnano, in fondo a via del Ritiro, un vicolo dalle parti della chiesa di Santa Maria delle Grazie. Il lavoro, la casa, ogni tanto al bar o al bigliardo con qualche amico. Poco di più. Poi di nuovo il lavoro.
L’operaio fuochista Luigi Capasso, diploma di licenza elementare, faceva questo mestiere da quando aveva 18 anni. Negli ultimi tredici anni lavorava con gli Schiattarella: la «Pirotecnica Fratelli Schiattarella», tra le ultime fabbrichette di fuochi d’artificio rimaste a Mugnano. Quello del fuochista – raccontano – è un mestiere che quando lo fai ti appassiona. Però rischi. E se non ti appassiona lo lasci. «A Luigi piaceva – racconta il fratello Giovanni – Come ad altri può piacere fare il calciatore. Per lui era una specie di passione». «Lo conoscevo da quando eravamo ragazzi – ricorda Elena, una vicina di casa, più o meno coetanea – era davvero una brava persona».
Storie di operai. E storie di piccoli imprenditori, che lavorano nelle «baracche», fianco a fianco con i loro dipendenti. Come facevano Raffaele e Salvatore Schiattarella. Raffaele è morto a 55 anni, dilaniato dall’esplosione di ieri mattina. Salvatore è stato investito dalla gigantesca fiammata seguita allo scoppio, e ora è in gravi condizioni al reparto grandi ustionati del Cardarelli. L’altro che ha perso la vita è Gabriele Vallefuoco, 65 anni: ex imprenditore anche lui, in attesa di una pensione che sarebbe arrivata fra tre mesi. Una storia maledetta quella dei Vallefuoco. Undici anni fa era saltata per aria la loro fabbrica di fuochi d’artificio, a Ischitella, da queste parti. Fu una strage: sei morti. Tra le vittime c’erano Peppe e Antonio Vallefuoco. Fratelli di Gabriele, morto ieri allo stesso modo. Gabriele quella volta si era salvato solo perché al momento dello scoppio era andato a raccogliere della frutta. Pesche. Crescevano nella sua terra intorno alla fabbrica.
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