Redazione di Operai Contro,
la FIM è sempre stata al servizio dei padroni dell’ILVA
Noi operai siamo costretti a lavorare con la morte sulle spalle
La FIM si preoccupa dei profitti dei padroni
un operaio
Dalla Gazzetta del Mezzogiorno
“La presenza di un solo altoforno in marcia non garantisce le condizioni ottimali di sicurezza, per cui non si esclude la necessità della fermata complessiva della produzione”. Lo sottolinea Vincenzo Castronuovo della Fim Cisl di Taranto dopo l’incontro tra azienda e sindacati avvenuto all’indomani del sequestro senza facoltà d’uso dell’altoforno 2, reparto in cui è avvenuto l’incidente costato la vita al 35enne Alessandro Morricella.
Con il fermo dell’Afo2, l’Ilva marcia con un solo altoforno, il numero 4, mentre l’Afo5 (il più grande d’Europa) e l’Afo1 sono in manutenzione nell’ambito dei lavori previsti dall’Autorizzazione integrata ambientale.
All’incontro hanno partecipato in rappresentanza dell’azienda il responsabile delle relazioni industriali, Cosimo Liurgo, e il direttore centrale Risorse umane, Cesare Ranieri.
“L’azienda – ha riferito Castronuovo – è in contatto con il ministero del Lavoro per valutare le ricadute in termini di ammortizzatori sociali qualora si arrivasse in maniera definitiva alla fermata dell’Afo2”. “I dubbi sulla marcia con un solo altoforno – aggiunge il sindacalista – sono tanti. Si resta in attesa dei risultati sui dispositivi di sicurezza e sugli accertamenti circa la dinamica degli eventi”. “La Fim – osserva ancora Castronuovo – chiede che lo sforzo maggiore venga fatto verso l’accertamento delle verità piuttosto che altri obiettivi”.
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