LA MORTE DEL DIRITTO ALLO STUDIO

Redazione di Operai Contro 25 anni di riforme, dai primi anni ’90 a oggi con il varo della cosiddetta “buona scuola”, hanno profondamente modificato il volto dell’istruzione superiore e universitaria. Istituti secondari e Università sono diventati vere e proprie aziende guidate con metodi manageriali per aumentarne la “produttività” e contenerne al massimo i costi. È cresciuto il precariato sia negli scuole secondarie sia nelle facoltà. I programmi sono stati più volte modificati in termini nozionistici o per asservirli alle esigenze delle aziende esterne, che sempre più spesso finanziano istituti e dipartimenti universitari. Sono diminuiti i finanziamenti alla scuola pubblica, […]
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Redazione di Operai Contro

25 anni di riforme, dai primi anni ’90 a oggi con il varo della cosiddetta “buona scuola”, hanno profondamente modificato il volto dell’istruzione superiore e universitaria.

Istituti secondari e Università sono diventati vere e proprie aziende guidate con metodi manageriali per aumentarne la “produttività” e contenerne al massimo i costi.

È cresciuto il precariato sia negli scuole secondarie sia nelle facoltà.

I programmi sono stati più volte modificati in termini nozionistici o per asservirli alle esigenze delle aziende esterne, che sempre più spesso finanziano istituti e dipartimenti universitari.

Sono diminuiti i finanziamenti alla scuola pubblica, mentre sono cresciuti a quella privata.

E così via…

Ma ciò che più è evidente, e però viene consapevolmente sottaciuto, è l’attacco continuo al diritto allo studio.

Per chi? Non per tutti, ma per i figli degli operai, innanzitutto, e poi di tutti coloro che vivono una condizione economica precaria.

Il costo di accesso all’istruzione secondaria e universitaria è fortemente aumentato. Il costo per il pagamento delle tasse di iscrizione, per le spese di viaggio e alloggio, per l’acquisto dei testi e di tutto il materiale indispensabile per uno studio regolare è cresciuto enormemente.

Gli operai che ieri, pur con sacrifici, riuscivano a far studiare i loro figli (anche più di uno), ora non possono più permettersi quello che è diventato un lusso.

Come può un operaio a 1.200 € al mese, se va bene!, soprattutto in una famiglia monoreddito, scucire denaro per tasse esose, libri molto costosi e tante altre piccole e grandi necessità?

E, a maggior ragione, come può permetterselo un operaio cassintegrato o in mobilità o addirittura licenziato?

È vero che tante volte gli operai, facendo studiare i loro figli, hanno allevato in grembo serpi che si sono rivoltate contro loro stessi (come racconta il bel film francese di alcuni anni fa “Risorse umane”).

È vero che spesso gli studenti si sono sollazzati nei cortei al grido “Operai e studenti uniti nella lotta”, poi gli operai sono rimasti schiavi alla catena e gli studenti, anche figli di operai, si sono dati da fare per cercarsi un bel posticino tranquillo, fino a diventare essi stessi aguzzini degli operai (ingegneri e tecnici in fabbrica, medici che chiedono parcelle altissime per visite specialistiche, avvocati che strozzano i poveri malcapitati, giudici che condannano gli operai che occupano strade e fabbriche o intentano cause di lavoro, giornalisti mercenari del potere borghese, professori che trasmettono i “valori” della cultura borghese, artisti che addormentano le coscienze degli operai, e così via).

Tuttavia non per questo gli operai devono trascurare o abbandonare, nelle loro rivendicazioni, quella del diritto allo studio, per sé e per i propri figli, per la riduzione dei costi dell’istruzione, per un’istruzione gratuita. In primo luogo, ma non solo, lottando per consistenti aumenti salariali.

Oggi sembrano forse questioni lontane anni luce dalla vita e dalla condizione in fabbrica e fuori degli operai? Forse sì, per gli operai, sotto pressioni e ricatti di ogni tipo, tutto è diventato difficile! Eppure, in Italia e altrove, i movimenti operai sempre hanno posto, nei tempi migliori delle loro lotte, il diritto reale per tutti allo studio come un punto fermo e irrinunciabile.

 

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