Occupanti: siete dei fuorilegge. Sulle pagine del giornale “La Repubblica” cronaca di Bologna del 19 luglio 2015 il sindaco di Bologna Virginio Merola, appoggiato dal governatore Stefano Bonaccini e dal segretario del PD Francesco Crittelli, si complimentava con il questore Ignazio Coccia, per lo sgombero fatto da polizia e carabinieri dell’edificio vuoto dell’Inps in via dei Mille: “BRAVO QUESTORE , PRIMA LA LEGALITA’”. Occupanti, per questi signori che rappresentano se stessi e i loro portaborse ( governano con la minoranza della minoranza degli elettori, basta vedere le ultime elezioni regionali) siete dei fuorilegge. La legge è dalla loro parte: Art. 42 della costituzione italiana (la più bella del mondo, che per tanti sinistrati va difesa) recita: “La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, la proprietà è pubblica o privata i beni economici appartengono allo stato, ad enti o a privati”. Occupanti queste sono la giustizia e la costituzione borghese: buttare in mezzo alla strada 80 persone di cui 15 minori per lorsignori è ripristinare la legalità. Questi indegni rappresentanti del popolo non si indignano e non fanno appello al ripristino della legalità quando gli operai vengono licenziati e quindi costretti ad occupare per non vivere in mezzo alle strade o sotto i ponti con le proprie famiglie . Art. 1 (della costituzione più bella del mondo): “L’ Italia è una repubblica democratica, fondata sul lavoro ( il nostro lavoro di schiavi salariati), la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nella forma e nei LIMITI DELLA COSTITUZIONE. Operai, occupanti di case: a parità di diritto allora si devono creare dei rapporti di forza, uniamo le nostre forze lottiamo contro i licenziamenti, i salari da fame, riprendiamoci con le occupazioni quello che ci appartiene, le case popolari sono un patrimonio degli operai perché costruite con i nostri soldi, non permettiamo a enti, comune e regione di svendere un patrimonio che non gli appartiene per fare cassa e agevolare cosi padroni e coop. La legalità borghese ci reprime, liberiamoci di questo cappio che ci opprime, rendiamoci politicamente indipendenti, nelle fabbriche costruiamo il PARTITO OPERAIO, che ci permette di lottare in modo organizzato nelle fabbriche e sul territorio; uniti nessuno e niente ci può fare paura, siamo una forza incontenibile, i padroni e i loro lacchè questo lo sanno perciò ci dividono in partitini di DX e di SX, si servono di sindacati asserviti che sono utili per tenere in vita il dominio della dittatura economica capitalista che si basa sulla schiavitù del lavoro salariato. Operai prendiamo in mano il nostro destino non facciamoci ipotecare il nostro futuro dai nostri sfruttatori che in nome del dio profitto non si faranno scrupoli a scatenare guerre fra poveri, l’alternativa alla nostra liberazione è quella di essere schiavi per sempre e aspettare che i padroni ci diano qualche briciola.
- L.
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