Redazione
Alla Fiat di Melfi quando sono iniziate le assunzioni degli operai interinali, in cambio di un peggioramento dei turni di lavoro e delle condizioni di lavoro la gran cassa mediatica sostenendo gli interessi della Fiat rimbombava in continuazione, adesso che ci sono decine di non conferme dei contratti interinali tutto tace.
In fabbrica è sempre peggio, alcuni operai interinali vengono invitati a fare doppi turni a distanza di pochissime ore, smontano dal turno di notte per riattaccare lo stesso giorno sul turno pomeridiano.
La Fiat ha preso esempio dalle piccole imprese che applicano questa cosa da anni, in dispregio anche delle stesse leggi vigenti. Gli ispettori nel frattempo sono intenti e indirizzati a controllare altro!
La Fiat con questo andazzo oltre ad attuare uno sfruttamento sempre maggiore, valuta chi è più idoneo a restare in fabbrica.
Le decine di sindacalisti che hanno segnalato i propri figli, parenti e affini che lavorano in Fiat e nelle fabbriche dell’indotto non dicono nulla poiché i segnalati sono stati assegnati nella maggior parte dei casi in posti di lavoro migliori e molto più leggeri. In alcuni casi i parenti dei firmatutto sono passati dalle fabbriche dell’indotto alla Fiat come meglio faceva comodo e a proprio piacimento..
Per gli operai interinali che non hanno santi in terra, che in alcuni casi hanno dovuto fare regalie e suppliche ai caporali presenti un po’ dappertutto per poter lavorare, è veramente molto dura.
In Fiat qualche giorno fa un’operaia si è sentita male ed è dovuta ricorrere alle cure in infermeria, il giorno dopo si è assentata per un giorno di malattia, i giorni successivi non è potuta più rientrare. La Fiat non le ha dato la possibilità di continuare a lavorare perché non era abbastanza forte e il contratto gli è stato annullato prima della scadenza.
Molti sono i casi simili, operai che svaniscono da un giorno all’altro, saranno probabilmente sostituiti da altri schiavi messi alla prova. Sono quasi un centinaio gli operai che sono stati cacciati ancora prima della scadenza del contratto a fine luglio. Non vengono ancora fuori le loro testimonianze. Eppure i giornalisti se adesso su questa questione sono assenti, si davano un gran da fare quando dovevano raccogliere le testimonianze di operai entusiasti nei primi giorni di lavoro.
Questo succede a Melfi mentre il tam-tam mediatico continua a pubblicizzare l’andamento positivo degli interessi Fiat.
In passato all’opinione pubblica, i pennivendoli, gli organi di informazione, sollecitati dai sindacati collaborazionisti avevano fatto credere che con il cambio di turnazione gli operai non sarebbero stati penalizzati e solo qualche domenica avrebbero trascorso in fabbrica. Se qualcuno si permetteva di lamentarsi veniva subito additato come scansafatiche. Gli operai invece una volta hanno il turno di sabato sera e quindi smontano la domenica mattina, una volta lavorano la domenica pomeriggio, una volta la domenica sera, insieme ad una turnazione pesante sono quasi sempre in fabbrica.
E’ tutto un ruolo delle parti: gli schiavi da una parte, la piccola borghesia dall’altra! Gli operai sempre più sfruttati da una parte, gli altri dall’altra parte ne godono i benefici.
Fino a quando? Fino a quando gli operai non alzeranno la testa, sapranno unirsi intorno ai loro interessi collettivi e non individuali e spezzeranno le catene sempre più pesanti!
Due operai della Fiat di Melfi
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