NON CI SONO CAPORALI SENZA PADRONI

Redazione  La “guerra” contro i caporali è partita! Sono loro i nuovi bersagli di comodo dei buontemponi della “critica” sociale locale, regionale, nazionale. Dopo la morte di un bracciante sudanese mentre raccoglieva pomodori in un campo di Nardò, si è levato il rituale coro anticaporalato. Politici di sinistra e destra, sindacalisti di ogni risma, sociologi, giornalisti, opinionisti dell’ultima ora sostengono, per carità senza affannarsi, che bisogna “combattere la piaga del caporalato”, lo strapotere dei caporali che portano i braccianti africani a lavorare nei campi per raccogliere pomodori e angurie in condizioni disumane ed estorcono a essi denaro per essere […]
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Redazione 

La “guerra” contro i caporali è partita! Sono loro i nuovi bersagli di comodo dei buontemponi della “critica” sociale locale, regionale, nazionale.

Dopo la morte di un bracciante sudanese mentre raccoglieva pomodori in un campo di Nardò, si è levato il rituale coro anticaporalato.

Politici di sinistra e destra, sindacalisti di ogni risma, sociologi, giornalisti, opinionisti dell’ultima ora sostengono, per carità senza affannarsi, che bisogna “combattere la piaga del caporalato”, lo strapotere dei caporali che portano i braccianti africani a lavorare nei campi per raccogliere pomodori e angurie in condizioni disumane ed estorcono a essi denaro per essere trasportati, per l’acqua, per il panino.

Sembra che i caporali siano caduti dal cielo! O che operino in un mondo tutto loro!!

Per chi lavorano i caporali? Al servizio di chi sono? Per chi cercano forza lavoro disposta a vendersi per 1,50-2,00 euro netti all’ora? Nei campi di chi portano questi braccianti costretti a lavorare come schiavi per sopravvivere?

Non ci sono caporali senza padroni. Questa è l’ovvietà che tutti nascondono, accuratamente, per non dover ammettere che i padroni agrari si servono dei caporali affinché questi procaccino loro braccianti disposti a lavorare letteralmente come schiavi salariati per quattro soldi.

Tutti guardano il dito e non la luna per non mettere in discussione il sistema dello sfruttamento capitalistico. E girano attorno, e con aria studiata parlano a vuoto, parlano…

Possono esserci padroni senza caporali, ma non esistono caporali senza padroni.

I caporali prestano un servizio ai padroni, concorrendo allo sfruttamento degli operai agricoli. Dei padroni sono il braccio destro, ma sono i padroni a manovrare il loro braccio destro.

Quei signori “critici” vorrebbero tanto un sano sfruttamento legalizzato, con tanto di assunzione, rispetto del contratto, orario, pause, paga sindacale. A esso non si opporrebbero. Peccato per loro che la realtà del capitalismo agrario oggi nel Salento sia questa, lo schiavismo salariato, diretto, violento. Una realtà brutale della quale fanno finta di non accorgersi neanche quando un operaio muore!

SALUTI OPERAI DALLA PUGLIA

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1 Comment

  1. alanza53

    Non sono buontemponi della critica sociale, sono buontemponi funzionali al dominio capitalista. La realtà del capitalismo agrario non è diversa da quello delle fabbriche. I padroni sono dei vampiri, si nutrono del sangue e sudore degli schiavi salariati. Gli operai non hanno diritti lo sfruttamento sotto la dittatura capitalista è legalizzato, le otto ore sono solo sulla carta, la paga sindacale, è un salario da fame, i morti sul lavoro e per il lavoro li chiamano morte bianche cioè nessun colpevole per la giustizia borghese. Operai: noi abbiamo un solo dovere da compiere, organizzarci in modo indipendente costruendo il PARTITO OPERAIO, per spezzare le catene della schiavitù, dove padroni e buontemponi ci tengono legati.