Dal fatto quotidiano,
“L’intervento è stato un po’ invasivo. Lo hanno preso al collo e un po’ soffocato”. E’ il 7 agosto. Siamo a Torino. A parlare è un operatore dell’ambulanza con a bordo Andrea Soldi, caricato a forza per un Tso e trasportato all’ospedale Maria Vittoria dove morirà poco dopo. L’operatore è in contatto con la centrale operativa del 118. Racconta l’intervento della pattuglia della polizia municipale arrivata in piazzale Umbria, dove poco prima il 45enne, 120 chili di peso, che soffre di schizofrenia aveva dato in escandescenza. L’operatore spiega che i tre agenti hanno usato le maniere pesanti per far salire Soldi sul mezzo: “Aveva le manette, non volevo caricarlo, mi hanno ordinato di farlo, messo a testa in giù, e portarlo così”.
Parole che sembrano confermare gli esiti dell’autopsia emersi l’11 agosto. Che parlano di una stretta al collo troppo prolungata, una delle concause che ha portato alla morte di Soldi. Il paziente – è questa l’ipotesi formulata dal medico legale Valter Declame – è morto per “choc da compressione latero-laterale al collo”. Soldi, sempre secondo gli esami disposti dal procuratore aggiunto di Torino Raffaele Guariniello, poteva essere salvato con un intervento di rianimazione durante il trasporto in ambulanza. Una manovra impossibile da fare però perché il paziente eraammanettato e in posizione prona, dicono gli esami.
Adesso l’audio è stato acquisto dai carabinieri del Nas ed è stato incluso negli atti dell’inchiesta nella quale sono indagate quattro persone: Enri Botturi, Stefano Delmonaco e Manuel Vair, i tre vigili urbani arrivati in piazzale Umbria. E lo psichiatra Pier Carlo Della Porta. Il reato ipotizzato è quello di omicidio colposo.
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