I proletari francesi vogliono fatti, non sceneggiate
A proposito dell’iniziativa del Si.Cobas del 4 giugno 2016
Dopo la batosta subita (vedi: Facchini in lotta e pesci in barile), i recidivi burocratini del Si.Cobas, per difendere il cadreghino si son dati un colpo di reni e hanno cercato di recuperare il terreno perduto. Per dimostrare di essere vivi (come gli zombi). L’occasione l’hanno fornita le lotte proletarie in Francia. Gli italici sinistri (merdacce), in altre faccende affaccendati (elezioni amministrative), non avevano fatto un plissé di fronte al terremoto francese. L’occasione era ghiotta. Cosa fare di meglio che promuovere un’iniziativa a favore delle lotte francesi?
Ma quando prevalgono le logiche politicanti, si finisce per far cazzate, che portano acqua al mulino della reazione padronale.
Senza porsi tanti problemi politici, i bonzi (perché bonzi sono) del Si.Cobas hanno furbescamente colto la palla al balzo e hanno lanciato un’iniziativa di sostegno ai proletari francesi. Ma si son fatti male da soli.
L’iniziativa si è ridotta a un platonico presidio di fronte al consolato di Francia a Milano, in via Turati, sabato 4 giugno.
Parliamoci chiaro:
Via Turati è in una zona che durante i week end è deserta e ancor più deserta il sabato 4 giugno, caduto nel bel mezzo del ponte del 2 giugno. Come diciamo a Milano, sti dirigenti del Si.Cobs: ci sono o ci fanno? Se sono degli imbecilli è meglio che vadano a scopare il mare. Altrimenti remano contro, e allora sono «oggettivamente» nemici di classe. Per me sono solo vecchiimbecilli.
Quali alternative:
Un bel presidio all’ambasciata di Roma (piazza Farnese). Grande effetto mediatico. Ma chi se ne frega
Secondo me, sono meglio le iniziative nei quartieri popolari di Milano, Torino … dove i facchini del Si.Cobas sono presenti.
E a Ventimiglia, i compagni francesi, che contributi danno, per far passare i profughi? Non ci vuol molto. Basterebbe uno scioperetto dei doganieri, con qualche occhio chiuso.
Tutto il resto è noia, chiacchiere da bar.
Per farla breve: sabato 4 giugno, a Milano, alle ore 16 (ero presente e ho mandato a dar via il culo alcuni infiltrati), la manifestazione si è svolta in un deserto urbano, circondata da un imponente schieramento di sbirraglia. I manifestanti erano circa 300, e non tutti erano giovani e forti, molti erano vecchi arnesi del sinistro politicume.
Risultato: una triste prova di debolezza. Che i sinistri imbecilli del «sindacalismo di base» non vedono. E continuano a farsi del male. Peggio per loro.
Molti compagni sinceri (ma ingenui) hanno apprezzato questa iniziativa. Che dire? Di fronte alla merda, non basta scegliere il meno peggio. Abbiamo un mondo fa conquistare.
Conquistiamolo!
de
Che i comp. del Si Cobas ancora in mezzo al guado si diano una mossa, prima di finire nella merda reazionaria.
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