alla Mascioni storica azienda tessile di Cuvio (Va), qualcuno aveva visto il nuovo padrone come un salvatore, finché non ha dichiarato 150 esuberi su 320 dipendenti a maggioranza operaia. Gli scioperi e la mobilitazione a fine 2015, non furono usati dal sindacato per respingere i licenziamenti, ma per mascherarli attraverso la concessione di un anno di cassa integrazione straordinaria e, contemporaneamente, la procedura di mobilità volontaria o per prepensionamento.
A distanza di sei mesi e fra l’altro, con gli “ammortizzatori” in atto, il padrone torna alla carica, annunciando 120 esuberi.
Caro Operai Contro, come ricordi spesso dobbiamo finirla con gli accordi a perdere, finirla con la delega in bianco ad un sindacalismo accomodante. Sono d’accordo che ci vuole il nostro impegno personale e collettivo, per dar vita ad un sindacalismo operaio.
Saluti da Maccagno
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