Questa mattina (4 agosto) un affollato presidio davanti allo stabilimento Castelfrigo ha accompagnato lo sciopero proclamato contro il licenziamento di due delegati sindacali della cooperativa Work Service di Castelnuovo Rangone, in provincia di Modena.
Dopo l’accordo siglato a febbraio e mai pienamente attuato, infatti, si sono accentuate nelle ultime settimane quelle che i sindacati definiscono “azioni di ritorsione e di pressione nei confronti dei lavoratori e, in particolare, dei delegati”. Fino ad arrivare all’atto “unilaterale e illegittimo” del licenziamento da parte dell’azienda specializzata nella lavorazione della carni. Due lavoratori, in effetti, hanno ricevuto un provvedimento disciplinare sul quale, però, deve ancora esprimersi il collegio arbitrale della Direzione territoriale del lavoro.
“Il ritiro dei licenziamenti – scrivono in un comunicato congiunto Cgil Modena, Cgil Emilia-Romagna, Filt Cgil e Flai Modena è la “condizione essenziale per provare a riprendere un confronto sindacale volto ad affrontare ed applicare tutti i punti dell’accordo già sottoscritto a febbraio: clausola sociale, applicazione contratti collettivi nazionali, relazioni sindacali e condizioni di lavoro”.
“E’ una vertenza dura e complicata” ha dichiarato il segretario generale della Filt Cgil Alessandro Rocchi, oggi presente a Modena, sottolineando che “i due licenziamenti dei delegati Filt danno alla vertenza ora anche un significato simbolico in quanto in entrambi i casi i provvedimenti disciplinari adottati dall’azienda sono palesemente irregolari dal punto di vista giuridico ed a carattere ritorsivo dal punto di vista sindacale”.
“In questi mesi – ricorda ancora Rocchi – la cooperativa ‘Works Service’ cui sono affidate da Castelfrigo una serie di lavorazioni ha pervicacemente rifiutato di applicare compiutamente e completamente quell’accordo”. “E’ inoltre indispensabile – conclude – che tutti i soggetti istituzionali e imprenditoriali firmatari del patto regionale per il lavoro compiano ogni sforzo in tal senso”.
Già per il 5 agosto, in effetti, è stato attivato un incontro in Prefettura, incontro che i sindacati auspicano sia determinante per il ritiro dei licenziamenti e il rispetto dei contenuti dell’accordo. In queste ore, poi, si stanno producendo in Parlamento alcune interrogazioni parlamentari, prima firma Onorevoli Paglia e Baruffi, e prima firma Senatore Barozzino.
“Allo stesso modo – scrivono ancora i sindacati modenesi ed emiliani – è indispensabile che sia a livello territoriale che a livello regionale si affrontino queste tematiche a partire da quanto convenuto unitariamente e con tutto il sistema delle imprese e delle Istituzioni nel Patto per il Lavoro. Lo sviluppo e la crescita economica in questa regione devono attuarsi nel rispetto della legalità, della dignità di chi lavora, della responsabilità sociale delle imprese, convenendo un contrasto concreto ad ogni forma di illegalità”.
In assenza di risposte positive al tavolo, le categorie coinvolte insieme alla Confederazione paventano l’attivazione di “tutte le iniziative necessarie sia dal punto di vista legale che dal punto di vista contrattuale e di mobilitazione per contrastare questo comportamento arrogante oltre che illegittimo”.
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