Redazione di Operai Contro,
Il tiranno Assad sostenuto dalla triplice Russia-Cina-Iran continuano a massacrare i civili di Aleppo. La crociata guidata dagli USA continua a bombardare i terroristi dell’ISIS.
La realtà è che la triplice e la crociata sostengono l’assassino Assad e fanno strage di civili
Nel medio oriente nascerà una forza dei giovani arabi alcui confronto l’ISIS sono dei seminaristi
Operai, non continuiamo a far finta di niente
Guerra alla guerra dei padroni
Un Operaio
da ilfattoquotidiano
Mentre il video del bimbo sopravvissuto a un bombardamento ad Aleppo fa il giro del mondo l’inviato speciale dell’Onu per la Siria, Staffan de Mistura, ha annunciato di avere sospeso l’attività della sua task force umanitaria in Siria perché i continui combattimenti ostacolano gli aiuti ai civili. De Mistura è tornato a chiedere una tregua di almeno 48 ore, in particolare per la città stremata da quattro anni di assedio.
De Mistura: “Chiediamo 48 ore per Aleppo”
Dall’11 agosto la Russia, che con la sua aviazione partecipa ai bombardamenti in Siria insieme alle forze governative, aveva annunciato una tregua quotidiana di tre ore ad Aleppo per permettere l’accesso di aiuti umanitari alla popolazione stremata. Sin dall’inizio l’Onu aveva fatto sapere che questa misura non era sufficiente, chiedendo appunto un cessate il fuoco di due giorni. “Nemmeno un convoglio umanitario ha potuto raggiungere la parte assediata di Aleppo”, ha sottolineato De Mistura, in una conferenza stampa trasmessa in diretta dalla televisione panaraba Al Jazeera, riferendosi ai quartieri orientali della città controllati dagli insorti. “Quello di cui abbiamo bisogno oggi sono fatti. Il nostro messaggio è chiaro: chiediamo una pausa di almeno 48 ore per Aleppo, per cominciare”, ha detto de Mistura. “Noi siamo pronti, dov’è la pausa?”. La settimana prossima a Ginevra sarà la task force per gli aiuti umanitari. “Tutto quello che sentiamo dalla Siria – ha affermato de Mistura – è solo combattimenti, bombardamenti, offensive, controffensive, razzi, napalm, cloro, cecchini, barili bomba, attentatori suicidi”.
L’Onu: “Catastrofe umanitaria senza precedenti”
Solo ieri l’Onu aveva lanciato l’allarme sul rischio di una catastrofe umanitaria senza precedenti. Dopo quattro anni di assedio la città, che conta almeno 40mila morti e 300mila civili in trappola, è allo stremo. Le sofferenze della popolazione di Aleppo, dove i parchi pubblici sono diventati orti e cimiteri, sono proseguite nonostante alcuni tentativi di cessate il fuoco perché la città è un campo di battaglia tra forze lealiste e gli insorti da quattro anni ed bersaglio di bombardamenti. Sotto i quali i civili continuano a morire. Ma una “catastrofe umanitaria” è già in atto, aveva detto Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef per l’Italia, sottolineando che nella città martoriata vivono 130mila bambini.
Raid continui, due giorni fa morti 19 civili
Solo pochi giorni fa sembrava vicina un’intesa tra Stati Uniti e Russia per unire le forze contro Daesh e liberare finalmente Aleppo dalla morsa dei combattenti. Ma l’annuncio del ministro della Difesa di Mosca, Sergei Shoigu, parlando alle agenzie di stampa del suo Paese di “una fase molto attiva di negoziati con i colleghi americani” non era stato commentato dal dipartimento di Stato americano. Intanto la Russia due giorni fa dispiegato i bombardieri Tupolev-22 e Sukhoi-34 nella base Hamadan in Iran e ha bombardato anche Aleppo. In alcuni attacchi dal cielo contro due quartieri in mano a fazioni dell’opposizione due giorni sono morte 31 persone, tra cui 19 civili e 12 combattenti ribelli.
La Croce Rossa: “Ad Aleppo conflitto devastante”
Il presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa, Peter Maurer, ha definito quello di Aleppo “uno dei più devastanti conflitti urbani dei tempi moderni“. Un conflitto, descrive, in cui “nessuno, in nessun posto, è al sicuro: i bombardamenti sono costanti, con case, scuole e ospedali sulla linea di fuoco. Le persone vivono nella paura, i bambini sono traumatizzati, la dimensione della sofferenza è immensa”. Il Cicr aveva ribadito la sua richiesta alle parti coinvolte di permettere alle agenzie umanitarie di consegnare aiuti ai civili, che hanno disperato bisogno di acqua potabile e cibo. Ma da oggi sarà tutto ancora più difficile.
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