da controlacrisi.org
C’è stato pure chi ha fotografato una donna con un bambino in braccio titolando “La pietà di Amatrice”, o chi ha spedito in aria un drone per riprendere spettacolari immagini dei disastri provocati dal terremoto o chi tra refusi e ignoranza pura ha scritto “sindaco matriciano”; per finire con un filmato che riprende il casello autostradale mentre ci sono le scosse. Si, avete letto bene, “casello autostradale”. Ce n’è per tutti i gusti, davvero, in questa galleria degli orrori che il mass media system sta producendo in queste ore.
Del resto se non si approfitta di queste occasioni… Va detto per inciso che informazioni reali su quanto è accaduto l’altra notte in centro Italia non è che ne siano venute fuori con grande evidenza: nessuno che sia stato in grado di fare una stima sui morti chiedendo ai sindaci le presenze reali in paese nel periodo estivo, oppure di produrre un confronto con altri eventi simili: magari sarebbe venuto fuori che una magnitudo 6.0 non è che necessariamente deve provocare tutti quei danni! E allora perché è successo? Attualmente si registra un tasso di mortalità per questo evento che è addirittura “uno a uno” in rapporto ai feriti. E’ un numero altissimo che andrebbe in qualche modo indagato. E invece niente. E’ molto più facile lanciare un drone o un microfono in mezzo al dolore e stare a vedere cosa “riporta”.
Tutto ok, bisogna infatti ricordarsi che questo, in fondo, è un mestieraccio. E se ci è toccato in sorte una fetenzia del genere in qualche modo ce la meritiamo. Il punto è che tutto ciò rappresenta esattamente una delle tante versioni della retorica del potere, sempre in agguato per capire cosa può ricavare di buono dal flusso giornaliero delle notizie.
Renzi, che conosce il mass media system perché ci è cresciuto dentro grazie al suo padrino Silvio Berlusconi, ha detto con chiarezza che “non è il momento delle polemiche, che bisogna pensare ai soccorsi e alla solidarietà”. Una frase da manuale. E bravo l’ex sindaco di Firenze. Dietro questa apparente ovvietà si cela in realtà il leit motiv del “tutti in riga”. Il potere ci va a nozze con i disastri perché tutto il “range” dei giudizi si restringe dentro l’atteggiamento emotivo dell’opinione pubblica verso eventi del genere. Non è importante capire in questo momento, è il sottotitolo delle parole di Renzi. E’ importante gestire l’emotività della gente, che potrebbe alzare il consenso. Cinico? E perché! E’ il mestiere della politica. Bisogna ricordare a Renzi i tagli nei bilanci del comuni, l’assoluta esiguità dei fondi per le ristrutturazioni nelle zone sismiche, che in Italia interessano 24 milioni di persone. Ma tant’è. Questi discorsi usciranno fuori, opporturnamente, quando l’interesse dell’opinione pubblica sarà calato.
Più di Renzi, però, ha fatto il sindaco di Amatrice. Davanti alle telecamere, in diretta (e opportunamente preparato dalla redazione), ha sottolineato che tutto questo in fondo è colpa del fato! Ha usato proprio questa parola. Un maestro, non c’è che dire.Un coraggio fuori dal normale. Lui sì che ha capito da che parte stanno i cattivi e come vanno additati all’opinione pubblica. Se il cattivo è il fato allora non si può fare niente. E se non si può fare niente allora” ci sono io che mi do da fare” per il “possibile”. Ma perché questo signore non lo fate capo della Rai? E’ bravissimo! Con una parola ha sintetizzato un intero paradigma, quello del potere che campa sui disastri. Ovviamente, lui non si renderà mai conto della falsità che ha pronunciato, anche se uno glielo spiega dieci volte. Ci sono dati scientifici a supporto della considerazione che il terremoto non è un evento i cui disastri sono in relazione al fato. Immagino questo signore come abbia fatto a diventare sindaco.
Ma non è importante questo. E’ importante che il sindaco di Amatrice come il presidente del Consiglio stiamo dimostrando di saper fronteggiare il mass media system. E più morti arrivano e meglio è per loro.
Comments Closed