Nuovo appuntamento lunedì 29 agosto a Roma, alle ore 12 presso il ministero del Lavoro, per la vertenza Ericsson, interessata dalla richiesta dell’azienda di 384 esuberi, di cui 147 nella sede genovese. “In questi mesi – spiega una nota della Slc Cgil Genova – lavoratori e sindacato hanno contrastato la decisione con quasi 50 ore di sciopero e mobilitazioni pubbliche, coinvolgendo anche le istituzioni. Purtroppo il tempo è passato e ancora alcuna soluzione è stata trovata”. Il 29 agosto sindacato e lavoratori saranno “ancora una volta presenti al ministero dove potrebbe terminare l’iter previsto dalla legge nei casi di licenziamento collettivo, dando la possibilità all’azienda di inviare le lettere di licenziamento. Ecco perché un intervento del governo sarebbe più che mai necessario e auspicabile”.
Ericsson si sta concentrando sulle opportunità derivanti dai forti investimenti sulla banda ultralarga da parte del governo, spiega il sindacato, mentre “contestualmente, delocalizza la forza lavoro all’estero e licenzia. Il tutto mentre sulla stampa cittadina va avanti la polemica sulla cittadella tecnologica degli Erzelli: in molti si assumono la paternità di una operazione giustamente ritenuta strategica per la città, ma dimenticano che nello stesso luogo l’unica azienda firmataria dell’Accordo di programma che avrebbe dovuto lanciare ricerca e sviluppo lascia a casa 147 lavoratori con le inevitabili ricadute sulle famiglie e sulla città”.
La politica e le istituzioni, conclude la Slc Cgil genovese, sono state “incapaci di agire sulla multinazionale svedese. Lo scorso 29 giugno il presidente della Regione Toti ha dichiarato pubblicamente di aver avuto un colloquio con il ministro dello Sviluppo economico Calenda, il quale lo avrebbe rassicurato su un incontro a breve con le parti interessate. Peccato che tale incontro non si sia mai concretizzato e che l’impegno del presidente si sia limitato a una dichiarazione di intenti”.
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