Dopo aver ridotto gli operai, appendici del macchinario ed in condizioni di moderna schiavitù, Sergio Marchionne Amm. Delegato di Fca/Fiat, con una sfrontatezza incredibile, si erge ad anima candida della sfruttamento operaio, nonché paladino della “creazione di una società equa”!
In un intervista ripresa dall’ ANSA, dichiara: “il profitto diventa avidità e chi opera nel libero mercato ha il dovere di fare i conti con la propria coscienza”.
Come dire che lui, Marchionne, nel suo ruolo di Amm. Delegato, che in questi anni ha imposto un super sfruttamento degli operai, “ha fatto i conti con la propria coscienza”, si è autolegittimato a presentarsi come difensore, e icona di un presunto, “umano sfruttamento dell’uomo sull’uomo” e di “una società equa”.
Dietro le parole di Marchionne c’è la richiesta di protezionismo, per esorcizzare la concorrenza che minaccia Fca/Fiat. Una richiesta di intervento dello Stato contro i mercati, i quali precisa Marchionne: “non hanno coscienza, non hanno morale, non sanno distinguere tra ciò che è giusto e ciò che non lo è”. E sempre riferendosi ai mercati, prosegue Marchionne: “se li lasciamo agire come meccanismo operativo della società, tratteranno anche la vita umana come una merce. E questo non può essere accettabile”.
“ I mercati trattano la vita umana come una merce “, dice Marchionne. Ma lui cosa ha fatto nei confronti degli operai Fca/Fiat? In questi anni ha imposto loro un brutale sistema di sfruttamento, ed ora invoca dallo Stato, misure protezionistiche per far fronte alla concorrenza che, in quanto tale, “non può essere accettabile”.
In qualità ed alle condizioni che Marchionne compra merce forza – lavoro, è un moderno negriero.
Come utilizzatore di questa forza – lavoro, è un moderno sfruttatore degli operai.
La sua richiesta di “promuovere la globalizzazione che sia davvero al servizio dell’umanità”, è la richiesta di protezionismo statale al servizio dei profitti Fca/Fiat, nella guerra dei mercati.
Saluti operai
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