Caro Operai Contro,
Landini corre a Genova, tenta di limitare la batosta annunciata dalle assemblee di fabbrica, sull’accordo delle elemosine del contratto nazionale dei metalmeccanici, firmato anche dalla Fiom. Dopo Trieste anche il direttivo della Fiom di Genova ha sonoramente bocciato l’ipotesi d’accordo del nuovo contratto. Ora ci saranno le assemblee e Landini si è autoinvitato a quella dell’Ansaldo di Genova che si terrà il 16 dicembre.
Arriva Landini a spiegare “i punti qualificanti”. A spiegare perché invece di aumenti in busta paga, ci saranno “benefit welfare”, ovvero buoni benzina, buoni per la spesa, sanità integrativa. “Benefit welfare”, che inoltre non agiscono sugli istituti contrattuali (contributi inps, inail, tfr etc.)”. Gli aumenti salariali legati all’inflazione (non si sa in che misura), arriveranno l’anno seguente all’inflazione rilevata. (Se ci sarà deflazione i padroni chiederanno la restituzione come già successo?)
Landini interviene fra i metalmeccanici di Genova, per dire anche alle altre fabbriche che bisogna votare SI al contratto delle elemosine.
Gli operai dell’Ansaldo e delle altre fabbriche si preparano a ricevere Landini e i suoi fiancheggiatori come si meritano. Si preparano a bocciare il contratto delle elemosine.
Saluti operai
Questo articolo è stato pubblicato da Genova24.it
Genova. E’ un vero e proprio caso politico quello scoppiato all’interno del sindacato dei metalmeccanici della Cgil, dopo che il direttivo della Fiom di Genova ha bocciato praticamente all’unanimità (66 voti favorevoli, solo un contrario e un astenuto) l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale delle tute blu che le segreterie nazionali di Fiom,Fim e Uilm avevano firmato il 25 novembre. Su quell’accordo a Genova dalla prossima settimana si terranno assemblee in tutte le fabbriche poi ci sarà il voto dal 19 al 21 dicembre. Le principali assemblee saranno quella del 14 all’Ilva di Cornigliano, del 15 nella sede di Leonardo (ex Selex), il 16 in Ansaldo Energia e a Fincantieri.
E per tentare di spiegare ai lavoratori genovesi, in particolare agli iscritti alla Fiom che da settimane manifestano malumori, i punti qualificanti dell’accordo, arriverà a Genova il segretario nazionale Maurizio Landini che parteciperà all’assemblea unitaria del 16 dicembre in Ansaldo.
La tensione è alta e i dirigenti Fiom preferiscono non rilasciare dichiarazioni ma è chiaro che il segnale arrivato da Genova (l’unico direttivo che ha fatto la stessa scelta di rottura è quello di Trieste) è un sonoro schiaffo per il leader sindacale in una città per lui comunque non facilissima soprattutto dopo che poco meno di un anno fa, nel pieno dell’occupazione dell’Ilva da parte della sola Fiom nelle ormai famose ‘tre giornate dell’Ilva’ Landini tenne un profilo considerato da molti decisamente basso e non venne a Genova a sostenere la protesta.
Ma cosa prevede e cosa non piace alla Fiom genovese di questo contratto? In pratica il contratto delle tute blu, che secondo Federmeccanica e Confindustria dovrebbe diventare un modello per le altre categorie, introduce un nuovo modello contrattuale che prevede che da un lato gli aumenti salariali vengano erogati ex post, nel mese di giugno, in base all’inflazione relativa all’anno precedente. Il resto anziché arrivare ‘cash’, arriverebbe tramite benefit welfare, come l’estensione della sanità integrativa al 100%, buoni benzina, buoni spesa e via dicendo che come spiegato dalla nota del direttivo della Fiom genovese “è sostitutivo degli aumenti salariali e non agisce sugli istituti contrattuali (contributi inps, inail, tfr etc.)”. Un sistema che “costituisce un precedente pericoloso che penalizza soprattutto i giovani ed ipoteca il futuro della contrattazione”.
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