Scioperi e proteste dei lavoratori marittimi in seguito ad altri infortuni mortali avvenuti nei giorni scorsi, l’ultimo a Genova sabato scorso. Ieri il sindacato nazionale della CGIL Filt ha indetto un’ora di sciopero a fine turno per i lavoratori di tutti i porti e un’ora di sciopero da parte dei lavoratori marittimi creando così ritardi nelle partenze alle navi.
Noi operai portuali, tutti i giorni rischiamo per mancanza di sicurezza la nostra vita sul posto di lavoro o rischiamo infortuni tali da rimanere invalidi.
I funzionari sindacali cosa fanno, chiedono invece al Ministero dei Trasporti le convocazioni dei tavoli per riprendere l’esame per l’aggiornamento dei Dlgs 271 e 272 del 1999 riguardanti normative specifiche sulla sicurezza dei settori marittimi.
Come al solito per i sindacalisti qualunque siano le problematiche degli operai, l’importante è chiedere, proporre e cercare di ottenere dei tavoli di trattativa, di confronto e di collaborazione con i padroni o con le istituzioni.
Intanto che si aspettano i tavoli, tavoli inutili che non denunciano i padroni, gli operai muoiono continuamente perché i padroni non adempiono al rispetto delle misure di sicurezza.
Le stragi dei morti sul lavoro si ripetono tutti i giorni finché non ci saranno leggi in grado di mandare in galera i padroni colpevoli di omicidio.
Non servono tavoli di discussione e di parole al vento, noi operai dobbiamo lottare e cacciare i servi dei padroni e denunciare i ricatti dei padroni che ci costringono a lavorare senza sicurezze e che ci ammazzano per i loro profitti.
Un gruppo di operai del porto di Genova
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