BOLOGNA – Scadono i contratti a termine e invece di assumere nuovo personale arrivano valanghe di voucher. È così che nei negozi e in alcune grandi catene, secondo la Cgil, il buono lavoro ha sostituito i contratti veri e propri. Nel mirino del sindacato finiscono Brico Center e Sisal. “Tutto legale, tutto consentito dalle nuove norme – spiega Stefano Biosa, della Filcams Cgil – Ma in questo modo i voucher hanno sostituito il lavoro più tutelato, altro che far emergere lavoro nero”. I dati dell’Inps del resto dimostrano il boom registrato dall’uso dei voucher anche in Emilia-Romagna. Tra gennaio e ottobre 2016 in regione ne sono stati venduti oltre 15 milioni, con una crescita del 31,5% rispetto all’anno scorso, che già aveva fatto registrare un aumento del 66%. Fino al punto che a Modena, nei giorni scorsi, dei lavoratori in sciopero sono stati rimpiazzati con altri dipendenti pagati coi voucher.
Al Brico di Castenaso. Il primo caso denunciato dal sindacato riguarda il Brico center di Villanova di Castenaso, che fa capo al colosso francese Adeo che controlla anche Leroy Merlin e Decathlon. Nel corso di quest’anno ai 18 dipendenti stabili non si sono più aggiunti come solito lavoratori con contratti a termine o stagionali. “Da gennaio ad agosto 2016 sono entrate 13 persone pagate esclusivamente coi voucher, in sostituzione di altrettanti contratti a termine – spiega Biosa – E sono state impiegate in tutte le mansioni come cassiere, allestitore e magazziniere, tra l’altro con qualche dubbio sul rispetto delle norme sulla sicurezza del lavoro”. Qui il sindacato è riuscito a intervenire e sono tornati i contratti a termine, più tutelati e meglio pagati rispetto ai buoni da 10 euro.
Le scommesse di Sisal. L’altro caso riguarda invece la Sisal, la catena che tra Bologna e San Lazzaro controlla sette agenzie per le scommesse con 60 dipendenti. Anche qui, segnala il sindacato, nell’ultimo anno e mezzo in ciascuna agenzia la normale quota di lavoratori a termine è stata sostituita da due dipendenti pagati coi voucher, che però sono presenti tutto l’anno. “I voucher sono così diventati un elemento strutturale per coprire carenze d’organico, precarizzando impieghi che prima erano meglio regolati – commenta il sindacalista – Tra l’altro con una concorrenza fortissima tra lavoratore e lavoratore, tra catena e catena, bypassando ogni trattativa sindacale”.
Il caso di Modena. Caso tutto particolare di uso dei voucher è avvenuto invece nei giorni scorsi a Modena. Qui la catena Flunch GrandEmilia ha deciso di chiudere il punto vendita modenese licenziando 34 persone. Durante uno sciopero a sorpresa giovedì scorso i dipendenti che hanno protestato sono stati sostituiti, denunciano Cgil, Cisl e Uil, con lavoratori pagati a voucher. “Stiamo verificando se ci sono gli estremi per una denuncia”, avvertono i sindacati. Ma la protesta ha avuto anche un seguito sgradevole. “Il giorno dopo i lavoratori che hanno scioperato hanno trovato cartelli con minacce e offese attaccate ai marcatempo – raccontano le tre sigle – Con frasi chiaramente intimidatorie”.
Paglia (Si): “Abolire i voucher”. “Il caso modenese della catena di ristorazione Flunch che è arrivata a rimpiazzare lavoratori in sciopero con altri dipendenti pagati a voucher, ha aperto gli occhi a diversi ma non basta – dice Giovanni Paglia, deputato di Si – Noi, che denunciamo il fenomeno da mesi, come preannunciato abbiamo provveduto oggi stesso a depositare un’interrogazione al ministro Poletti. Lo strumento dei voucher va abolito, non semplicemente migliorato”.
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