Caro Operai Contro,
i pendolari delle fasce basse esclusi dall’Alta velocità per i suoi costi proibitivi, sono in costante guerra con il sevizio fornito dai treni lumaca. Non solo devono stare in giro un sacco di tempo in più, per gli orari dei treni lumaca che non devono intralciare l’Alta velocità, ma devono pure vedersela con un sevizio pessimo oltre gli orari dilatati e la lentezza dei treni.
“Scompartimenti sardina e carrozze ghiacciolo non fanno più notizia”, assicura l’articolo della Prealpina. In una parola, si viaggia su carri bestiame. Poi ci sono le sorprese ben assortite per non scontentare nessuno. In un solo giorno: “Tre treni soppressi, uno fermato prima dell’arrivo a destinazione, gli altri, almeno una decina fra le 8 e le 10 della mattina di oggi, lunedì 23 gennaio, in ritardo fra i 15 e i 30 minuti”.
Il rimedio di Trenord di far salire i pendolari sul treno successivo, è stato peggio del danno. “Come insegnano le leggi della fisica sull’impenetrabilità dei corpi”. E’ impossibile, ancor più nelle ore di punta, farci stare i pendolari di due treni su un treno unico.
Lo Stato padrone ci costringe alla lotta totale: prima di arrivare in fabbrica ad inizio turno, quando sei in fabbrica contro il padrone che ti sfrutta, quando esci dalla fabbrica. Lo Stato padrone è la più grande calamità innaturale, ed in quanto “innaturale”, bisognerà rimuoverlo.
Saluti da Cuggiono Mi
L’articolo da “La Prealpina”
“Tre treni soppressi, uno fermato prima dell’arrivo a destinazione, gli altri, almeno una decina fra le 8 e le 10 della mattina di oggi, lunedì 23 gennaio, in ritardo fra i 15 e i 30 minuti, almeno secondo le fonti ufficiali.
Per non parlare poi degli scompartimenti sardina che, ormai, non fanno più nemmeno notizia, così come le carrozze ghiacciolo, dove il riscaldamento non funziona.
Non poteva iniziare nel peggiore dei modi la settimana dei pendolari sulla tratta Varese-Milano, perché praticamente su tutte le linee che attraversano il Varesotto si sono registrati problemi di ogni tipo.
Il disagio maggiore si è registrato sulla Varese-Porta Garibaldi dove sono stati cancellati due convogli in entrambe le direzioni, quello delle ore 8.32 verso Milano e quello delle 9.36 diretto verso il capoluogo prealpino. Ma a essere coinvolti nel caos sono stati anche i viaggiatori del 7.36 da Varese: mentre ormai all’orizzonte si vedevano i grattacieli milanese e il profilo dell’Unicredit Tower è invece iniziata la mattinata di passione.
I vagoni si sono fermati a Certosa e da lì non sono più ripartiti per colpa di un treno bloccato davanti a causa di “atto vandalico”, come comunica l’azienda del trasporto locale, provocando il tilt.
A quel punto Trenord ha consigliato di prendere il treno successivo ma il travaso dei passeggeri è stato complicato. Come insegnano le leggi della fisica sull’impenetrabilità dei corpi per molti è stato difficile, se non impossibile, farci stare in un treno, il “contenuto” di un altro.
Da Certosa non sono state immediatamente attivate le linee dei bus sostitutivi e così è stato il caos.
Per venerdì 27 gennaio è poi confermato lo sciopero che interesserà Trenord dalle ore 9.01 alle 17 e Atm dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 alla fine del servizio.
Se l’adesione alla mobilitazione sarà elevata, ci saranno notevoli problemi a viaggiare su tutta la Lombardia.
L’agitazione, la prima del 2017, è stata indetta da tutte le maggiori sigle sindacali del settore e cioè Orsa Ferrovie, Filt Cgil, Uilt Uil, Fast Ferrovie, Ugl Trasporti e Faisa Cisal e l’adesione potrebbe essere molto massiccia.
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