Caro Operai Contro,
gli operai dell’Electrolux da un intervista rilasciata dal direttore risorse umane, scoprono “accordi sottoscritti con il sindacato proprio sui trasferimenti tra realtà del Gruppo”, per far fronte ai picchi stagionali di Suzegana. Con questa premessa, gli operai di Electrolux di Solaro (Monza e Brianza), si trovano spiazzati di fronte alla richiesta aziendale che cerca 30 volontari da trasferire per 2-3 mesi a Suzegana (Treviso) a 350 km di distanza.
Se non si fa avanti nessuno l’azienda farà pressione, dirà che i picchi stagionali non possono aspettare e spingerà gli operai ad accettare il trasferimento? Il sindacato che farà? Per coerenza mandi i funzionari sindacali in trasferta a Susegana, non a firmare accordi capestro per gli operai, ma a lavorare in produzione. Come leggo spesso su Operai Contro, gli operai debbono contare su loro stessi, sulle proprie forze per dare vita ad un sindacalismo operaio.
Saluti da un lettore
Ti mando questo articolo da Il Giorno
Solaro (Monza e Brianza) alla Electrolux il lavoro c’è ma è a 350 chilometri
La multinazionale cerca in Brianza i rinforzi che servono per 2-3 mesi nella fabbrica veneta del gruppo.
Il lavoro adesso c’è, ma è a 350 chilometri di distanza: l’azienda chiede a 30 volontari di trasferirsi per qualche settimana. Electrolux si farà carico di tutte le spese, oltre al riconoscendo di un’indennità di trasferta per chi accetterà. È la proposta formalizzata in questi giorni da Electrolux Italia e rivolta ai poco più di 800 dipendenti diretti che sono in forza allo stabilimento di Solaro, dove ormai da più di due anni è in vigore il contratto di solidarietà che riduce le ore lavorative.
L’azienda ha chiesto ai lavoratori di Solaro se ci sono volontari disposti a trasferirsi temporaneamente nella fabbrica di Susegana, in provincia di Treviso, dove si producono frigoriferi e altri elettrodomestici, anziché le lavastoviglie costruite a Solaro. Perché in questo momento la mano d’opera serve là, dove c’è un picco di richieste di mercato, definite «stagionali» alle quali l’organico non riesce a far fronte, nonostante da quelle parti sia già stato sospeso il regime di solidarietà con la riduzione d’orario e si lavori quindi a tempo pieno, 8 ore al giorno.
La comunicazione è giunta ai sindacati insieme a un segnale positivo sulla ripresa della produzione anche nel sito produttivo di Corso Europa, che potrebbe far ridurre i 49 giorni di chiusura collettiva programmati per il 2017 e comunicati nell’incontro al Ministero dello Sviluppo economico (di cui 2 già osservati in questo primo mese). Per l’ipotesi di trasferimento temporaneo nella fabbrica di Susegana si cercano tra i 20 e i 30 lavoratori da destinare alle linee produttive per un periodo di 2 o 3 mesi, con date ancora da confermare. Ai lavoratori che accetteranno questa proposta, verranno riconosciute un’indennità di trasferta giornaliera, viaggio, vitto e alloggio. I trasporti potranno essere settimanali, con partenza domenica sera e rientro venerdì sera o mensili.
La proposta ha suscitato qualche perplessità nel sindacato, in particolare nello stabilimento di Susegana, da dove una nota della Rsu evidenzia chiede «l’individuare più che misure tampone delle soluzioni di prospettiva, che permettano un adeguamento occupazionale alle crescenti esigenze produttive, anche in costanza di ammortizzatori se serve – con un ricambio generazionale soft».
Per l’azienda, Marco Mondini, direttore risorse umane di Electrolux Italia precisa che la proposta del trasferimento intende «far fronte a un’esigenza puntuale ed eccezionale relativa a un prodotto specifico dello stabilimento di Susegana, in applicazione degli accordi sottoscritti con il sindacato proprio sui trasferimenti tra realtà del Gruppo, utili anche ad alleggerire il ricorso ai contratti di solidarietà. Le dichiarazioni continue relative alla carenza strutturale di organico dello stabilimento di Susegana sono prive di fondamento, visto che per almeno sei mesi all’anno nello stabilimento si lavora a un regime di orario ridotto di 6 ore».
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