AMIANTO KILLER: Corteo per ricordare tutte le vittime dell’amianto e del lavoro

Corteo per ricordare tutte le vittime dell’amianto e del lavoro Il corteo partito dal Centro di Iniziativa Proletaria “G. Tagarelli”  ha visto sfilare tante persone. Dietro lo storico striscione del Comitato che recita “Per ricordare tutti i lavoratori uccisi in nome del profitto” e la bandiera rossa listata a lutto portata da una vittima dell’amianto, tante persone.  Anche quest’anno la partecipazione è stata numerosa. Il corteo, accompagnato dalle note gioiose della Banda degli Ottoni a Scoppio, si è ingrossato sempre più. Dietro lo striscione portato dalle donne (mogli e famigliari delle vittime, fra cui la vedova di Tiberio Paolone […]
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Corteo per ricordare tutte le vittime dell’amianto e del lavoro

Il corteo partito dal Centro di Iniziativa Proletaria “G. Tagarelli”  ha visto sfilare tante persone.

Dietro lo storico striscione del Comitato che recita “Per ricordare tutti i lavoratori uccisi in nome del profitto” e la bandiera rossa listata a lutto portata da una vittima dell’amianto, tante persone.  Anche quest’anno la partecipazione è stata numerosa. Il corteo, accompagnato dalle note gioiose della Banda degli Ottoni a Scoppio, si è ingrossato sempre più. Dietro lo striscione portato dalle donne (mogli e famigliari delle vittime, fra cui la vedova di Tiberio Paolone operaio morto di mesotelioma) c’erano gli ex operai della Breda, Pirelli, Falck, Marelli. Insieme agli associati del nostro Comitato anche l’attore regista Renato Sarti (direttore del Teatro della Cooperativa) . A seguire anche diverse delegazioni di associazioni di vittime di stragi di altre città, dai lavoratori dell’amianto con il Gruppo Aiuto Mesotelioma (Lecco), l’Associazione Italiana Esposti Amianto, i lavoratori del Comune di Milano che portavano uno striscione in ricordo della lavoratrice Daniela Cavallotti morta di mesotelioma il 2 gennaio di quest’anno, il Comitato Ambiente Salute Teatro Scala, l’Associazione “il mondo che vorrei” fondata dai famigliari delle vittime della strage ferroviaria di Viareggio,

l’ Associazione Nazionale Mutilati Invalidi del lavoro, lo striscione della RSU del’INNSE di Milano, dei sindacati SGB e CUB. Presenti anche l’amministrazione Comunale di Sesto San Giovanni con il vicesindaco,  insieme a Antonio Pizzinato ex segretario generale CGIL e l’ex  consigliere provinciale Massimo Gatti.

Davanti alla lapide che ricorda i lavoratori delle ex fabbriche vittime dell’amianto, con la scritta “ A PERENNE RICORDO DI TUTTI I LAVORATORI MORTI A CAUSA DELLO SFRUTTAMENTO CAPITALISTA ORA E SEMPRE RESISTENZA”, il vicesindaco ha portato il saluto dell’Amministrazione Comunale e il presidente del Comitato Michele Michelino ha ricordato gli ultimi compagni di lavoro uccisi dal killer amianto e dal profitto nei primi mesi del 2017, affermando: che tutti sapevano del pericolo e nessuno ha parlato. Lo sapevano i sindacati, l’azienda, l’assessorato alla sanità, Tutti sapevano, ma non gli operai … , chiedendo giustizia per le vittime dell’amianto e per tutti i LAVORATORI E I CITTADINI ASSASSINATI IN NOME DEL PROFITTO. La ricerca del massimo profitto, il non rispetto della salute dei lavoratori, causa più di 1200 morti per infortuni sul lavoro e anche un aumento delle malattie professionali (+ del 24 per cento), facendo ammalare  44 mila i lavoratori sul luogo di lavoro l’anno scorso.

Ogni anno sono oltre 4000 i morti per amianto in Italia, 11 ogni giorno, una ogni due ore,  e più di 100 mila nel mondo che sommati alle malattie professionali causano ogni anno in Italia decine di miglia di morti per malattie professionali. Questi dati da bollettino di guerra dimostrano che esiste è una guerra di classe.

A distanza di  25 anni dalla sua messa al bando, nel 1992, l’amianto continua a uccidere e se non si procede con le bonifiche, metterà  a rischio anche la salute delle future generazioni. Tutti i governi finora non hanno trovato i soldi per le bonifiche eppure l’Italia spende per la Nato circa 70 milioni di euro al giorno, altri 20 miliardi per le cosiddette missioni di pace, e altri miliardi per coprire parlamentari e in pensione, ministri, dando milioni di compensi ai manager statali corrotti e speculatori anche se portano al fallimento le aziende. Subito dopo la Banda degli ottoni ha suonato l’Internazionale dei Lavoratori e Bella Ciao e il corteo è ripartito.

Alle 17,30 il corteo è finito con un’assemblea aperta presso il Centro di Iniziativa Proletaria “G. Tagarelli” di Via Magenta 88, Sesto San Giovanni in cui hanno preso la parola tutti i rappresentanti delle associazioni e dei sindacati.

 

29 aprile 2017

e-mail: [email protected]                                                 web:   http://comitatodifesasalutessg.jimdo.com

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