Caro Operai Contro,
la misura era già colma ma ora il padrone COOP taglia i primi 3 giorni di malattia. Il sindacalismo concertativo che è sempre stato a braccetto con il padrone COOP, è costretto a scomporsi dichiarando che “La distintività cooperativa se ne va”. Gli operai e i lavoratori delle COOP hanno sperimentato sulla propria pelle che la “distintività cooperativa” è rimasta nelle intenzioni di chi per le COOP, l’aveva pensata.
La storia delle cooperative rosse oggi COOP, è li a dimostrare che fin dalla sua nascita, la stra grande maggioranza dei suoi “soci”, quelli che hanno “dato”, alla fine l’hanno preso e continuano a prenderlo in quel posto; mentre sempre storicamente un infima minoranza di “soci”, più soci degli altri sono diventati padroni, dirigenti, funzionari, ingrassandosi intascando i profitti sulla pelle dei “soci lavoratori” COOP e dei consumatori. Questi padroni, sfruttatori e parassiti delle COOP, direttamente o indirettamente hanno usato ad ogni livello il connubio e l’intrallazzo con i cosidetti partiti di sinistra, indossandone spesso la casacca, un esempio per tutti l’attuale ministro del lavoro Poletti.
Per la grande distribuzione, la Federdistribuzione ha indetto la giornata di sciopero il 22 dicembre, ancora nulla è deciso per i lavoratori COOP. “Lo decreteremo insieme in assemblea”, informa Fabrizio Tassinati, Filcams Cgil. Il sindacato cerca di cavalcare la situazione per evitare lo sciopero alle COOP, preoccupato che siano gli operai a ribellarsi e dettare le condizioni e gli obbiettivi di un malcontento che cova da troppo tempo sotto la cenere:
– 1) contratto di lavoro inesistente;
– 2) condizioni di lavoro sempre più pesanti;
– 3) ed ora il padrone COOP vuole togliere anche i 3 giorni di malattia.
Al di la dei calcoli del sindacato, che ancora una volta vuole soffocare la ribellione, degli operai, dei facchini, delle commesse e di tutti i lavoratori sfruttati delle COOP, siano proprio gli operai e i lavoratori a ribellarsi, siano loro a decidere e prendere in mano la direzione delle lotta.
Saluti ex socio COOP di Canegrate Mi
Mando a Operai Contro un articolo preso da: estense.com
I lavoratori Coop in subbuglio. “La distintività cooperativa se ne va”
In stato di agitazione anche i dipendenti della grande distribuzione. “Il 22 dicembre non fate la spesa”.
I lavoratori della grande distribuzione e delle Coop sono in subbuglio. La causa è quella del contratto di lavoro, scaduto ormai da tanti, “troppi” anni per Federdistribuzione, mentre per le Coop addirittura non c’è. Per questo motivo, nel periodo prenatalizio, dove i supermercati si affollano, è stato deciso di decretare una giornata di sciopero.
Se Federdistribuzione ha indetto la giornata di sciopero il 22 dicembre, ancora nulla è deciso per i lavoratori Coop. “Lo decreteremo insieme in assemblea – informa Fabrizio Tassinati, Filcams Cgil – Quello che è certo è che Coop sta assumendo un atteggiamento inaccettabile, provocatorio, e che la distintività cooperativa se ne va per le scale di cantina”. Parole dure, quelle di Tassinati, al quale proprio non vanno giù “le condizioni che vorrebbe la Coop nel suo contratto, che si tramuterebbero in un peggioramento dei diritti dei lavoratori e della retribuzione”. Senza contratto nazionale i dipendenti Coop, infatti, hanno subito “un danno economico pari a 1539 euro, che saranno 2187 a luglio 2018”.
A preoccupare maggiormente i lavoratori, spiega Maria Lisa Cavallini, coordinatrice Rsu Coop Alleanza 3.0, sono gli interventi che la cooperativa vorrebbe fossero attuati sulla “malattia, che trincerandosi dietro la scusa dell’assenteismo Coop vorrebbe ridurre il pagamento dei primi 3 giorni di assenza per malattia”, e sul passaggio del divisore da 165 a 168 per tutti i dipendenti. Che, tradotto, significa “andare a toccare il pagamento delle ore supplementari”. Un danno grave per Cavallini, che spiega come “il 90% dei dipendenti sia part-time, che vede negli straordinari un miglioramento delle proprie condizioni economiche”.
A livello locale, si aderirà anche alla data scelta da Federdistribuzione il 22 dicembre. A incrociare le braccia saranno i dipendenti della grande distribuzione. “Viene applicato il contratto precedente al 2015 – esordisce Tassinati -. Qui siamo in una situazione vertenziale, a Ferrara e provincia ci si fermerà tutto il turno”.
Giorgio Zattoni, Uiltucs, evidenzia che Federdistribuzione “rifiuta di riconoscere il rinnovo del 2015”, e spiega che “è stata tolta la somma di sostegno personale per i dipendenti – bonus per acquisto libri di testo, nascita dei figli… -. In sostanza stanno abbattendo il costo del lavoro”.
Luca Benfenati, Fisascat Cisl, lancia invece un appello: “Il 22 dicembre chiediamo che, per solidarietà nei confronti dei dipendenti, non si vada a fare la spesa”.
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