Caro Operai Contro, per colpa di 6 mila alberi che aveva innocentemente fatto piantare, per alleviare la calura nell’area Expo, Giuseppe Sala sindaco di Milano ed ex amministratore delegato, nonché Commissario unico di Expo, si è trovato indagato e poi prosciolto dalla Procura Generale di Milano.
Il tutto per aver generosamente pensato alla frescura dei visitatori di Expo.
Sala era stato accusato di “turbativa d’asta” per aver comprato i 6 mila alberi, senza una regolare gara d’appalto. Il giudice l’aveva però assolto una prima volta, perché Sala non aveva deciso da solo l’acquisto dei 6 mila alberi, ma trovò “pieno riscontro” nel consiglio di amministrazione di cui era a capo.
Probabilmente il giudice ha considerato privata (?) l’istituzione che presiedeva l’Expo, pur essendo finanziata da denari pubblici, ed in quanto istituzione privata, (?), può comprare alberi e ciò che vuole da chi vuole, senza obbligo di gara d’appalto.
Oppure il giudice ha riconosciuto pubblica l’istituzione presieduta da Sala, ma ritenendo responsabili della mancata gara d’appalto tutti i consiglieri e non il solo Sala, se “turbativa d’asta” vi è stata, l’accusa riguarderebbe tutti i consiglieri e andrebbe perciò riformulata.
Sta di fatto che caduta l’accusa per Sala, gliene è arrivata un’altra, per “abuso d’ufficio” anche questa è caduta la settimana scorsa perché il fatto non sussiste.
Invece di un riconoscimento per aver portato un po’ di frescura e alleviato con i 6 mila alberi, la calura, le insolazioni e gli svenimenti, Giuseppe Sala è stato incompreso, ed ha subito ancora l’onta del rischio di andare sotto processo. Quando si dice la mancata riconoscenza!
Saluti da Milano
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