L’ultima storia della schiavitù del terzo millennio arriva dalla Sicilia. Lavoravano per 3 euro all’ora nelle campagne di Marsala e di Mazara del Vallo, ricevevano pane duro a pranzo e a cena, venivano sfruttati anche per 12 ore al giorno e dovevano rivolgersi ai loro sfruttatori chiamandoli padroni, gli immigrati, clandestini e regolari, reclutati da due agricoltori di Marsala (Trapani).
Gli arrestati sfruttavano la manodopera almeno da tre anni, facendo fare turni di lavoro massacranti che iniziavano alle 5 del mattino. Tre euro era la paga oraria massima oltre alla “mangiarìa“, cioè il panino che i due “caporali” davano ai lavoratori come pasto della giornata, non sempre previsto se la paga era un po’ più alta. Spesso, però, il pane era duro e scarso; per questo motivo, alcuni degli immigrati sfruttati si lamentavano, chiedendo almeno del pane più morbido e più abbondante.
Questa è la civile accoglienza dei padroni italiani
Un giovane
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